Vedi Burkina Faso dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Il Burkina Faso, chiamato Alto Volta fino al 1984, è uno stato piccolo, ma abbastanza popoloso, dell’Africa occidentale. La sua relativa stabilità è dovuta all’egemonia politica del partito dell’attuale presidente, Blaise Compaoré, salito al potere nel 1987, a seguito di uno scontro all’interno di un governo in cui era il numero due dell’amatissimo presidente Thomas Sankara, che venne ucciso. Compaoré è stato sempre rieletto, l’ultima volta nel novembre del 2010, con l’80% delle preferenze. Nell’aprile del 2011, Compaoré ha dovuto fronteggiare un ammutinamento di parte delle forze armate a seguito del quale ha sciolto il governo e ha assunto personalmente la carica di ministro della difesa. Nel maggio 2013, l’Assemblea nazionale ha approvato una legge per l’istituzione del Senato, composto da 89 seggi, di cui 29 nominati dal presidente, 39 dai governatori e 21 destinati ai rappresentanti della società civile. L’istituzione di un Senato così composto ha provocato crescenti tensioni poiché molte componenti della società civile, fra cui la Chiesa cattolica, hanno espresso il loro rifiuto a partecipare ad un organo di rappresentanza che si teme possa essere utilizzato da Compaoré per operare un cambio costituzionale che elimini il limite ai mandati presidenziali. Per arginare il malcontento diffuso, dovuto anche all’alto costo della vita, il governo ha varato una serie di riforme sulla previdenza sociale e per l’impiego, nella speranza di stemperare le tensioni sociali.
La popolazione burkinabé, che deriva dai due maggiori ceppi culturali dell’Africa occidentale, i Voltaici e i Mande, è storicamente integrata. I Mossi, appartenenti al primo gruppo, sono stati per secoli l’etnia maggioritaria e hanno detenuto il potere tramite un regno durato più di otto secoli. Oggi la gran parte della popolazione risiede nella zona centromeridionale del paese. Con un’età mediana pari a 17 anni ed il 45,5% della popolazione sotto i quattordici anni, il Burkina Faso è l’ottavo stato più giovane al mondo.
Il governo sta lavorando a una nuova strategia per combattere la povertà, rendendo più efficiente il sistema fiscale; tuttavia, l’alto tasso di corruzione all’interno delle istituzioni pubbliche rende difficile l’accettazione di queste politiche da parte della popolazione. Il Burkina Faso dipende fortemente dalle importazioni e dalle rimesse provenienti dalla Costa d’Avorio, la cui precaria stabilità ha convinto il governo di Ouagadougou a cercare di diversificare le importazioni rafforzando il proprio legame con il Ghana, paese verso cui è anche diretta una quota non indifferente delle esportazioni. La Costa d’Avorio riveste comunque una notevole importanza per il Burkina Faso anche in termini politico-sociali, in ragione dell’ampia minoranza burkinabé residente oltreconfine. La ripresa del prezzo dei minerali ha rinnovato l’interesse da parte degli investitori stranieri, attirati dalle ingenti riserve di oro, ferro, zinco e argento disponibili nel sottosuolo.
Nel 2012-13, a seguito della crisi del vicino Mali, in cui Compaoré ha giocato con alterne fortune il ruolo di mediatore per conto dell’Ecowas, almeno 50.000 persone hanno trovato rifugio in Burkina Faso. L’area di insediamento dei Tuareg, coinvolti nella crisi maliana, tocca anche il territorio del Burkina. Ouagadougo ha inviato un contingente a sostegno dell’intervento militare francese e sta cooperando sempre più intensamente con gli alleati occidentali (non solo Francia e Stati Uniti, ma di recente anche l’Italia) per contrastare la minaccia proveniente dai gruppi terroristi jihadisti attivi nella fascia saheliana, che potrebbero mettere a rischio la sicurezza del paese.