Canna corta e sottile, appuntita in cima con un taglio obliquo, usata dagli antichi per scrivere. Nel mondo greco-romano, accanto ai c. vegetali erano adoperati anche i c. di bronzo di cui sono rimasti alcuni esemplari. I c. venivano riuniti in fascetti e conservati nella theca calamaria. Il c. vegetale fu lo strumento scrittorio più diffuso anche nell’alto Medioevo, ma dall’11° sec. venne gradualmente sostituito dalla penna di volatile, già conosciuta dal 7° secolo.
Parte basale dello scapo della penna degli uccelli. È un cilindro cavo, trasparente, infisso nella cute, e non porta le appendici laterali, barbe o rami, proprie della rachide.