CAMBOGIA (VIII, p. 511)
Nel corso della seconda Guerra mondiale il Cambogia è stato particolarmente toccato, insieme con il Laos, dall'accordo di Tōkyō del 9 maggio 1941, che lo obbligò a cedere alla Tailandia una larga striscia di territorio (69.000 kmq.) al confine settentrionale, compresi gl'importanti centri di Battambang Popet e Mongkol Boray.
Già nel settembre 1940, il governo tailandese aveva richiesto alla Francia la cessione di alcuni territorî indocinesi, fra cui la zona del Cambogia, situata ad occidente del fiume Mekong. Avutone un rifiuto, provocò parecchi incidenti di frontiera, ed aerei tailandesi sorvolarono il territorio indocinese e bombardarono truppe francesi. Gli Stati Uniti intervennero per raccomandare il mantenimento dello statu quo, ma poiché gli incidenti non cessarono e il 16 gennaio 1941 si ebbe perfino uno scontro navale, presso Xochange, dove la corazzata La Motte Picquet affondò alcune unità tailandesi, il Giappone interpose la sua mediazione. Si giunse così all'accordo con l'assentimento del governo di Vichy.
La mutilazione è stata probabilmente il motivo principale dell'atteggiamento filofrancese mantenuto dal Cambogia nell'immediato dopoguerra, sperando esso di riottenere, con l'aiuto del governo di Parigi, i territorî perduti. Infatti la controversia è stata risolta in senso favorevole al Cambogia il 17 novembre 1946. Quanto ai suoi rapporti con la Francia, dopo la stipulazione di un modus vivendi (7 gennaio 1946), il Cambogia è stato proclamato il 23 dicembre 1947 stato indipendente nell'ambito della Federazione indocinese e dell'Unione francese. Secondo il censimento del 1936 il Cambogia (181.000 kmq.) aveva 3.046.000 ab.; la capitale Pnom Penh, 103.000. Per notizie economiche, v. indocina (in questa App.).