Pittore (Saint-Thomas, Antille, 1830 - Parigi 1903). Tra i principali esponenti dell'impressionismo, ebbe un ruolo primario nell'organizzazione della prima mostra del movimento tenutasi nel 1874 a Parigi, partecipando poi, unico del gruppo, a tutte le successive. Poeta della campagna, egli rese con dolcezza i campi a primavera e in inverno, gli orti, la terra lavorata, la neve, la bonomia rustica. Nessuno ha sentito più di P. nelle sue ultime opere la poesia agitata delle città: le sue Vues de Paris della collezione Durand-Ruel, le sue vedute di Londra, di Rouen, di Dieppe, sono ampie e delicate. Dipinse anche alcuni ritratti e molti acquerelli, ed eseguì anche acqueforti e litografie. Dopo il 1885 condivise con i neoimpressionisti la tecnica divisionista e la ricerca di unità compositiva tramite il colore.
La sua inclinazione per il disegno fu stimolata dagli insegnanti della scuola di Passy, il sobborgo parigino dove il padre, commerciante israelita trasferitosi nel 1824 nell'isola antillana (allora colonia danese), lo mandò a studiare (1842-47); alla decisione di dedicarsi all'arte contribuì l'incontro, a Saint-Thomas, con il pittore danese Fritz Melbye, col quale si recò in Venezuela (1852-55). Dal 1855 fu a Parigi: all'esposizione universale lo colpirono le opere di G. Courbet e, in particolare, quelle di C. Corot, che prese a frequentare e di cui si dichiarò allievo; all'Académie Suisse incontrò C. Monet e poi P. Cézanne. Le sue opere furono spesso accettate ai Salons (ma nel 1863 figurò nel Salon des refusés). Nel 1870 i Tedeschi saccheggiarono il suo studio di Louveciennes e da ciò dipende la rarità delle opere di P. anteriori a quell'epoca. Nel 1872 dipinse a Auvers insieme con Cézanne.
I dintorni di Parigi (Montmorency, Louveciennes, Pontoise), i luoghi dove visse, preferiti da Corot e dai futuri impressionisti, sono i soggetti dei suoi quadri, composizioni fortemente strutturate e dai colori vivaci, stesi a volte con la spatola, subito apprezzati da É. Zola. Allo scoppio della guerra franco-prussiana si rifugiò in Gran Bretagna (1870-71), dove si interessò a Constable e Turner; al ritorno fu al centro del gruppo definito poi scuola di Pontoise (Cézanne, A. Guillaumin, P. Gauguin) e giocò un ruolo primario nell'organizzazione della prima mostra (1874) degli impressionisti, partecipando poi a tutte le successive. La pennellata si fa più leggera e la tavolozza più brillante, ma la composizione è sempre sostenuta da una struttura rigorosamente geometrica; il disegno continua a costituire lo strumento necessario d'approccio e di costruzione del quadro. Dopo il 1885 condivide con i neo-impressionisti la tecnica divisionista e la ricerca di un'unità compositiva attraverso il colore. Negli ultimi anni, i paesaggi, ripresi dalla finestra della sua casa di Eragny, le vedute di Parigi e di Rouen, dalla caratteristica vista dall'alto, sono elaborati in una tecnica pittorica più libera. Ricche di notazioni sono le sue lettere e di estremo interesse è la sua opera grafica, sperimentata dal 1879 con H.-G.-E. Degas, dalla puntasecca all'acquatinta, dalla litografia al monotipo (le raccolte più significative sono nel Cabinet des étampes della Bibliothèque nationale di Parigi e nell'Ashmolean Museum di Oxford).