canottaggio
Dall'arte della navigazione alle competizioni sportive
Il canottaggio è la disciplina sportiva in cui un singolo o un gruppo di vogatori (l'equipaggio) gareggia per sospingere l'imbarcazione il più velocemente possibile. Per fare ciò essi utilizzano i remi, azionati in acqua mediante il movimento delle braccia, del tronco e delle gambe
L'esercizio del remare è legato alla scoperta della navigazione. Fin dai tempi più antichi l'uomo iniziò a costruire le prime rudimentali imbarcazioni, ricavate da semplici tronchi d'albero e mosse da lunghe pertiche di legno. Per moltissimi secoli, prima di essere definitivamente sostituite dalle grandi velature di vascelli e galeoni, le barche a remi furono impiegate principalmente come mezzo di trasporto.
L'importanza di dominare il mare, legata alla conquista di nuove terre e di nuove rotte commerciali, rese sempre più decisivo il ruolo dei vogatori, specie nelle battaglie navali, e portò alla nascita di grandi potenze marinare. Fu una delle più illustri repubbliche marinare, Venezia, a organizzare nel 1315 la prima competizione a remi storicamente accertata.
Notizie di gare con imbarcazioni a remi risalgono comunque a molti secoli prima: famosa quella descritta dal poeta latino Virgilio nel V canto dell'Eneide, organizzata dal principe troiano Enea in memoria del padre Anchise. Durante l'Impero Romano, soprattutto nel corso del 1° secolo d.C. sotto gli imperatori Claudio, Nerone, Tito e Domiziano, furono allestite le naumachie, vere e proprie battaglie navali che impegnavano centinaia di vogatori, scelti tra i prigionieri di guerra e i condannati a morte (anfiteatro). L'ultima risale al 248 d.C. e venne organizzata per celebrare il millenario di Roma.
Il merito di aver 'inventato' il canottaggio moderno spetta all'Inghilterra. Già nel 16° secolo circolavano sul fiume Tamigi oltre 3.000 vogatori muniti di regolare licenza. All'inizio dell'Ottocento comparvero le prime società di canottaggio e cominciarono a disputarsi grandi regate agonistiche. La più antica, famosa e affascinante è la sfida fra le università di Oxford e di Cambridge, che si svolge annualmente sul Tamigi dal 1829.
Il 19° secolo registrò la messa a punto di tecnologie decisive per la costruzione delle imbarcazioni: l'idea più rivoluzionaria fu di uno statunitense e consisteva nella creazione di un carrello scorrevole. La geniale invenzione accelerò il processo di approfondimento della conoscenza della biomeccanica e della metodologia dell'allenamento. Il carrello mobile esigeva, infatti, un cambiamento radicale nella tecnica di voga, sino ad allora adeguata al carrello fisso.
Un corretto gesto tecnico è fondamentale nel canottaggio agonistico di alto livello. È necessario un movimento continuo e fluido nelle quattro fasi fondamentali che compongono il ciclo di voga: l'entrata in acqua del remo; la successiva passata in acqua (lo spostamento rapido della pala del remo da prua a poppa); l'uscita della pala dall'acqua (finale) e la ripresa: questa ultima fase è la più delicata e non deve essere troppo veloce, per evitare che il brusco impatto della massa corporea sulla pedaliera freni la corsa della barca.
La ricerca sempre più avanzata sui materiali da costruzione delle attuali imbarcazioni ha visto il progressivo abbandono del legno. Barche e remi dell'ultima generazione vengono costruiti quasi interamente in fibra di carbonio, materiale che garantisce maggiori leggerezza, robustezza, rigidità e velocità.
Oggi le imbarcazioni destinate alle competizioni di alto livello offrono inoltre la possibilità di apportare regolazioni in alcune parti significative quali la pedaliera, le scalmiere e i remi. Ciò consente di adattare ogni singolo banco di voga (il posto dove siede il vogatore) alle caratteristiche fisiologiche e tecniche degli atleti.
Le pale dei remi attualmente usati hanno una curiosa forma geometrica a losanga che consente di imprimere una maggiore velocità all'imbarcazione.
Le classi di imbarcazioni sono otto, divise in serie di 'coppia' e serie di 'punta': nelle prime (singolo, doppio, quattro di coppia) ogni vogatore impugna due remi; nelle seconde (due senza timoniere, due con timoniere, quattro senza timoniere, quattro con timoniere, otto con timoniere) ogni vogatore impugna un solo remo.