Storico della filosofia (Senosecchia, Trieste, 1896 - Roma 1959). Prof. di letteratura tedesca nell'univ. di Padova (1942), poi di filosofia della storia (1946) e di storia della filosofia moderna (1955) all'univ. di Roma. Dal 1950 socio corrispondente dei Lincei. Irredentista e combattente nella prima guerra nondiale, fu poi antifascista militante, attivo organizzatore della Resistenza a Roma e consultore nazionale; nel dopoguerra partecipò alla vita di partiti e organizzazioni democratiche e laiche. Esordì negli studî con un lavoro sull'estetica del neoidealismo (Il problema estetico, 1924) e con saggi sul romanticismo e sullo storicismo tedesco, che egli studiò nelle forme del tardo Ottocento e del primo Novecento (Dallo storicismo alla sociologia, 1940), e nelle prime origini settecentesche (La lotta contro la ragione, 1942); un approfondimento di questa tematica furono gli studî sulla logica e dialettica hegeliana e marxiana (Considerazioni su Hegel e Marx, 1946) e il Commento a Croce (1955, 2a ed. post. 1965). Si ricordano ancora: Lo storicismo (1957); La restaurazione del diritto di natura (1959), e, postume, Chiose all'estetica (1960); Storicismo e antistoricismo (1964); Il tempo e le idee (1967).