Antica macchina da guerra atta a scagliare pietre o frecce, sfruttando la reazione di organi elastici notevolmente deformati. Nella forma tipica (fig. 1) era costituita da una leva a dotata a un’estremità di un grande cucchiaio b sul quale si poneva il proiettile; agendo su un verricello d, la leva veniva portata pressoché in orizzontale, vincendo la reazione di una robusta corda e avvolta sulla leva stessa; una volta liberata la leva dalla fune c del verricello (congegno di scatto), essa scattava di colpo in posizione verticale, lanciando il proiettile.
In aeronautica, apparecchiatura destinata a imprimere all’aereo che deve decollare da una nave la velocità necessaria all’involo in brevissimo spazio. Le c. sono soprattutto usate nelle portaerei, dove sono azionate da vapore e costituite da due cilindri posti subito sotto il ponte su tutta la lunghezza della pista (fig. 2).