Sofia-Federica-Amalia, figlia (Stettìno 1729 - Carskoe Selo 1796) del principe tedesco di Anhalt-Zerbst, nel 1745 andò sposa al granduca Pietro Fëdorovič, erede al trono russo. Intelligente, colta e sensibile, era inevitabile che con il marito incolto avvenisse una rottura; e quando Pietro III, alienatasi la Guardia e i circoli di corte per le sue preferenze prussiane, venne deposto e dopo pochi giorni ucciso, C., il 20 giugno 1762, salì al trono. Rivelò la sua educazione illuministica in un dispotismo paternalistico, largo di interventi e di iniziative in tutti i campi, a cominciare dalla speciale istruzione (nakaz) con cui proponeva alla commissione convocata nel 1767 il progetto di un nuovo codice ispirato a Montesquieu e a Beccaria. Soffocata la grande rivolta del cosacco E. Pugačëv (1774-75), C. s'interessò ai problemi dell'istruzione, restaurò le finanze e riformò il governo locale con l'istituzione dei governatori, mentre al centro attuava il principio del potere ministeriale unitario. Il che significava anche un irrigidimento e un ritorno a posizioni più autocratiche e reazionarie, com'è testimoniato dalla questione dei servi della gleba che, nonostante i lunghi lavori preliminari di riforma, di fatto aumentarono di numero: e dal 1783 fu persino proibito ai contadini di passare da un proprietario all'altro. Irrigidimento che era destinato a inasprirsi dopo gli avvenimenti francesi del 1789. In politica estera, nel proseguire la politica di Pietro il Grande, C. si propose di risolvere durevolmente il problema turco e quello polacco. Dalla Turchia, dopo la guerra del 1768-1774, ottenne, nella pace di Küciük-Qainarge (1774), il confine al f. Bug, il diritto di protezione sui cristiani ortodossi dei Balcani, l'indipendenza della Crimea (che nel 1783 insieme al Kuban′ era annessa alla Russia). Quanto al problema polacco, attraverso interventi negli affari interni di quel paese e il collegamento con la Prussia e con l'Austria, C. poté giungere alle successive spartizioni del 1772, del 1793 e del 1795, ottenendo tutte le regioni orientali della Polonia. Di spirito vivace e aperto, C. svolse una certa attività letteraria: opere drammatiche, articoli, schizzi satirici, drammi e ricerche storiche, trattati polemici e memorie, tutti singolarmente rappresentativi della società russa ed europea del tempo. Fu piuttosto dissoluta la sua vita privata, nella quale ebbero parte varî famosi favoriti.