Cecenia
Repubblica della Federazione russa, nata dalla divisione della Ceceno-Ingushetiya. Dopo essersi autoproclamata, nel nov. 1991, Repubblica indipendente, la C. ha subito un primo intervento militare russo tra il 1994 e il 1996. Tuttavia, il massiccio dispiegamento di forze da parte di Mosca non è riuscito a debellare la resistenza dei separatisti. Nel 1999, dopo alcuni sanguinosi attentati in Russia, il presidente V. Putin ha deciso la ripresa delle operazioni militari. In seguito alla pesante offensiva, condannata dalla comunità internazionale per le violenze contro la popolazione civile, la capitale Groznyy è stata costretta alla capitolazione nel febbr. 2000. Quindi la C. è stata posta sotto il controllo diretto di Mosca. La pesante repressione russa ha reso difficile l’avvio di un processo di pacificazione, ostacolato anche da alcuni terribili attentati compiuti da terroristi ceceni. Nell’ott. 2002 ca. 800 spettatori sono stati sequestrati nel teatro Dubrovka di Mosca, con un bilancio di oltre 100 morti tra gli ostaggi; nel sett. 2004 una nuova strage è stata perpetrata in una scuola di Beslan (Ossezia settentrionale), dove un commando di separatisti ha sequestrato oltre 1000 persone, facendo più di 300 vittime, fra cui moltissimi bambini. Nel 2005 reparti speciali russi hanno ucciso A. Maschadov, considerato il leader dei ribelli indipendentisti, e nel 2006 il terrorista S. Basaev, responsabile dei più gravi attentati. Nel marzo 2006 R. Kadirov (figlio del presidente A. Kadirov ucciso in un attentato nel 2004) è stato proclamato primo ministro e nel 2007 presidente.