CECIL of Chelwood, Robert, visconte
Uomo politico britannico, nato il 14 settembre 1864, figlio terzogenito del 30 marchese di Salisbury. Eletto deputato conservatore nel 1906, combatté, da fervente anglicano, tutte le iniziative parlamentari che offendevano la Chiesa, e si oppose alle leggi sociali, come quella sulle otto ore e l'altra sulle pensioni per la vecchiaia. Per alcuni anni rimase fuori della Camera, ma vi rientrò nel 1912, e riprese la sua azione. Favorì però il suffragio femminile. Scoppiata la guerra mondiale, fu sottosegretario agli Esteri nel ministero di coalizione, e quindi ministro per il Blocco. Lord Robert Cecil ideò e fece eseguire misure severe per isolare completamente i paesi nemici e fece abrogare la Dichiarazione di Londra. Nel luglio 1918 divenne ministro degli Affari esteri aggiunto, ma si dimise dopo l'armistizio, perché disapprovava il progetto di separazione tra la Chiesa episcopale e lo Stato (disestablishment) progettato per il Galles. Fin da principio era stato fautore del concetto della Società delle Nazioni, ed ebbe parte importante nella redazione del Patto nel 1919. Prese parte attiva, come delegato dell'Unione sudafricana, ai lavori della prima assemblea della Società delle Nazioni (1920) e condusse una vigorosa campagna in Inghilterra a favore di essa. Accentuandosi sempre più la sua ostilità al ministero di coalizione, finì col passare all'opposizione. Venuti al potere i conservatori sotto Stanley Baldwin (maggio 1922), il C. entrò nel ministero come Lord Privy Seal, con l'incarico di occuparsi specialmente della Società delle Nazioni; e da allora in poi fece parte della delegazione britannica a Ginevra. Nel dicembre di quell'anno fu creato visconte Cecil of Chelwood. Alle discussioni della questione di Corfù (settembre 1923) assunse dapprima una recisa attitudine contraria al punto di vista italiano, ma finì con l'accettare la decisione della Conferenza degli Ambasciatori. Con la caduta del ministero, rientrò nella vita privata; ma nel secondo ministero Baldwin tornò al potere in qualità di cancelliere del ducato di Lancaster (novembre 1924), e fu di nuovo membro della delegazione britannica alla Società delle Nazioni, occupandosi in special modo del disarmo; ma non esitava a tentare di far sì che l'istituto ginevrino intervenisse anche in questioni nelle quali era evidente che il suo intervento avrebbe avuto un completo insuccesso. Nel conflitto sul disarmo navale fra Gran Bretagna e Stati Uniti si mostrò critico così severo della politica del suo paese che alla fine dovette dimettersi. La sua uscita dal ministero e lo scambio di corrispondenza col ministro degli Esteri Chamberlain rafforzò la posizione di quest'ultimo. Egli è uno dei due presidenti della League of Nations Union, a cui dedica quasi tutta la sua attività. Ha pubblicato un'opera sul diritto commerciale, una sulla Chiesa anglicana, scritti e discorsi su varî temi, specie sulla Società delle Nazioni.