cernie, spigole, orate e triglie
I più prelibati tra i pesci marini
Cernie, spigole, orate e triglie sono pesci ossei dell'ordine dei Perciformi. Le differenze nell'aspetto sono dovute al fatto che cernie e triglie sono pesci legati al fondo (bentonici), mentre spigole e orate vivono in acque aperte. Le cernie sono una delle prede preferite dai pescatori subacquei, mentre spigole e orate, molto richieste dal mercato, vengono oggi anche allevate nelle lagune costiere
Fra tutti i pesci ossei, l'ordine dei Perciformi è il più numeroso, poiché comprende oltre 6.000 specie diffuse in tutto il mondo, sia nel mare sia nelle acque dolci. Cernie, spigole, orate, dentici, saraghi e triglie, nonostante le differenze nell'aspetto, hanno in comune alcuni caratteri che riguardano soprattutto lo scheletro, l'apparato digerente e la vescica natatoria. Inoltre, possiedono due pinne dorsali o una pinna unica divisa in due parti disuguali, la prima delle quali è sostenuta da raggi spinosi. Le pinne ventrali sono situate anteriormente, subito dopo le branchie. Altri Perciformi sono i barracuda, i cefali, le donzelle, i tordi di mare, i pesci persici, i tonni, gli sgombri, i pesci spada, i pesci angelo, i pesci pagliaccio, le tracine, le bavose, i ghiozzi, gli scalari, i pesci disco e le tilapie.
Alla famiglia dei Serranidi appartengono più di 500 specie, presenti soprattutto nei mari tropicali. I membri più famosi di questa famiglia sono le cernie, grossi pesci di fondale con bocca assai grande, occhi piccoli e pinne arrotondate. Si nutrono di polpi, crostacei e pesci che catturano spalancando l'enorme bocca e aspirando rapidamente l'acqua. Durante questa operazione, la bocca si dilata fino a raggiungere un diametro pari o superiore a quello del corpo! La cernia bruna del Mediterraneo (Epinephelus marginatus) può raggiungere un metro di lunghezza e 40 kg di peso. Curioso è il fenomeno dell'inversione sessuale: le cernie nascono tutte femmine ma, verso i 12 anni d'età, si trasformano in maschi. Ogni individuo, quindi, si riproduce prima come femmina e poi come maschio, sempre se riesce a superare l'età in cui gli ovari regrediscono e si sviluppano i testicoli.
Sempre alla famiglia dei Serranidi appartengono le spigole o branzini, assai richiesti dal mercato grazie al sapore delle loro carni. Sono predatori e si nutrono di pesciolini e gamberetti. D'inverno si trovano in mare aperto ma in primavera si spingono nelle acque costiere per riprodursi e penetrano all'interno degli estuari. Questa loro tendenza a frequentare le acque salmastre viene sfruttata dalle aziende ittiche che allevano gli avannotti ‒ gli individui giovani dei pesci ‒ nelle lagune costiere fino a quando raggiungono dimensioni commerciabili.
La famiglia degli Sparidi comprende circa 200 specie caratterizzate dal corpo compresso lateralmente, testa e occhi grandi, bocca piccola ma armata di denti robusti. Fra le specie più note, ricordiamo l'orata (Sparus auratus), il dentice (Dentex dentex), i fragolini (Pagellus) e i saraghi (Diplodus). Anche l'orata, come la spigola, è assai ricercata sul mercato del pesce e viene anche allevata nelle lagune salmastre. Il suo nome deriva dalla fascia dorata che ha sulla fronte. L'alimentazione è particolare poiché, grazie ai robusti denti, riesce a rompere le conchiglie dei molluschi. Gli allevamenti di mitili, detti anche cozze, vengono spesso saccheggiati dalle orate.
Le triglie appartengono alla famiglia dei Mullidi e hanno un aspetto veramente inconfondibile: possiedono due lunghi barbigli carnosi che pendono dalla mandibola e che vengono usati per esplorare il fondale alla ricerca di cibo. Morendo, questi pesci cambiano colore e diventano rossi. Come racconta Seneca, già gli antichi Romani erano estimatori di queste specie: le triglie venivano portate ancora vive nei banchetti per mostrare agli invitati il cambiamento di colore che avveniva al momento della morte.