Comune dell’Emilia-Romagna (249,47 km2 con 97.465 ab. nel 2020). La città è situata sul fiume Savio e lungo la Via Emilia. Dal 1992 è stata associata a Forlì (da cui dista 19 km) nella denominazione della provincia di Forlì-C. (➔ Forlì). Si inarca in margine a una collina, su cui si leva la Rocca Malatestiana (85 m s.l.m.); adiacente (a 131 m s.l.m.), sorge un santuario (Madonna del Monte, 15° sec.). Il centro antico è raccolto presso la Rocca; i quartieri nuovi si estendono a NE verso la pianura e nelle due direzioni della Via Emilia. Mercato di frutta, ortaggi, vini e bestiame. Numerose industrie (trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici); altre attività nei settori metalmeccanico e di lavorazione del legno (mobili, imballaggi). Movimento turistico di transito. Nella zona di pianura del territorio comunale si conserva fedelmente il reticolo della centuriazione romana.
Forse di origine etrusca, fu municipio romano. Nel 6° sec. passò a far parte dell’Esarcato, subendo distruzioni anche dopo l’incorporazione nello Stato della Chiesa. Dal 998 fu possesso feudale dell’arcivescovo di Ravenna. Nell’11° sec. divenne libero comune e come tale sostenne lotte accanite con Forlì, Cervia e Rimini; dopo la sua conquista (1357), C. si ribellò più volte al governo dei papi ma si sottomise nel 1377. Concessa in vicariato da Urbano VI a Galeotto Malatesta (1379), godette di un periodo di rinascimento. Tornata nel 1466 alla Chiesa, fu capoluogo del ducato di Romagna (1502-03). Partecipò ai moti liberali del 1831 e 1832.