Musicista francese (Parigi 1818 - ivi 1893). Conoscitore profondo e raffinato delle leggi armoniche e contrappuntistiche, ottenne indiscusso successo con Faust (1859). Nelle sue pagine migliori trova la strada di un'immediata comunicativa, in uno stile che si nutre della nuova sensibilità romantica dell'Ottocento francese, pur essendo pregno di elementi provenienti dal migliore Settecento francese e dal teatro mozartiano.
Studiò al conservatorio di Parigi con A. Reicha, J.-F. Lesueur, J. F. Halévy e F. Paër. Nel 1839 riportò, con la cantata Fernande, il Prix de Rome. Esordì a Roma (1841) con una Messa a 3 voci per orchestra, cui già nel 1842 seguì un Requiem, che fu eseguito a Vienna. Tornato in Francia fu assunto come organista e maestro di cappella alla chiesa delle Missioni estere a Parigi. Nel 1851 si presentò per la prima volta quale operista, con una Sapho, cui seguirono: La Nonne sanglante (1854) e Le médécin malgré lui (1858), delle quali soltanto l'ultima destò interesse. Ma nel 1859 il G. trionfava al Théâtre lyrique col Faust, il suo capolavoro, che da allora in poi portò il nome dell'autore in ogni parte del mondo.
Oltre alle opere citate, Il G. compose altri lavori teatrali: Philémon et Baucis (1860), La reine de Saba (1862), Mireille (1864), Roméo et Juliette (1867), Cinq-Mars (1877), Polyeucte (1878), Le tribut de Zamora (1881), tutti meno fortunati del Faust, e musica sacra, mélodies per canto, pezzi orchestrali, ecc., e - specialmente negli oratori Redemption e Mors et Vita - seppe raggiungervi altezze notevoli.