Medico francese (Parigi 1845 - ivi 1922). Medico militare, prestò servizio presso l'ospedale di Val-de-Grâce e poi in Algeria, dove condusse sistematiche ricerche sulla malaria, della cui natura parassitaria fornì, nel 1880, la definitiva dimostrazione. Le osservazioni di L. - confermate, approfondite e ampliate da altri ricercatori (in particolare da C. Golgi) - acuirono l'interesse e stimolarono le ricerche non solo sul plasmodio malarico ma anche sui protozoi patogeni in genere. Ritornato in patria, divenne professore d'igiene militare e di medicina clinica a Val-de-Grâce, poi (1894) entrò nell'Istituto Pasteur, ove si dedicò soprattutto allo studio della malaria e della tripanosomiasi tropicale. Nel 1907 ebbe il premio Nobel per la medicina. Fra le opere si ricordano: Nature parasitaire des accidents de l'impaludisme (1881); Traité des fièvres palustres, avec la description des microbes du paludisme (1884); Traité du paludisme (1897).