(serbocr. Cres) Isola del Quarnaro (399,8 km2 con 9000 ab. circa). Già parte della provincia italiana di Pola, nel 1947 passò alla Iugoslavia e venne annessa alla repubblica di Croazia, divenuta indipendente nel 1991. Ha forma stretta (in media 4 km) e allungata (90 km). Il canale di Faresina la separa dall’Istria e un breve canale (la Cavanella) da Lussino, cui è unita da un ponte. È montuosa e aspra nella parte centrale e settentrionale (Monte Sissol, 638 m). C. rappresenta la continuazione delle catene dell’Istria montana; i calcari vi sono largamente rappresentati, con fenomeni carsici. L’idrografia è poco sviluppata, ma va ricordato il Lago di Vrana, che occupa una criptodepressione (superficie km2 5,3; profond. max 80 m). La vegetazione sino a 350-400 m è di tipo mediterraneo; più in alto vi sono querceti e prati carsici. La popolazione vive in prevalenza in piccoli centri, di cui il maggiore è Cherso. Principale risorsa economica è l’agricoltura.
Già abitata in epoca neolitica, la Crepsa dei Romani è ricordata come colonia dal 50 a.C. Caduto l’Impero d’Occidente (476), subì il dominio ostrogoto, quindi dal 6° all’11° sec. rimase sotto Bisanzio. Nell’anno 1000, gli abitanti giurarono fedeltà a Venezia che, dopo un breve dominio magiaro, vi ritornò nel 1140. Nei secoli successivi passò all’Ungheria, a Venezia, all’Austria che, salvo la parentesi napoleonica (1805 - 1814) la tenne sino al 1918, quando fu ceduta all’Italia.