(o chiasma)
C. dei nervi ottici Lamina di sostanza bianca, formata dalle fibre ottiche, ben visibile in corrispondenza della base del cervello, subito avanti al tuber cinereum. Ha forma rettangolare: al livello degli angoli anteriori è in continuità con i nervi ottici, al livello dei posteriori si continua nelle banderelle ottiche. Rappresenta un punto nodale di incrocio delle vie ottiche.
I segni di lesione del c., quali si osservano, per es., nei tumori dell’ipofisi, consistono soprattutto in disturbi del campo visivo (emianopsie).
Punto di contatto, singolo o multiplo, che si osserva in meiosi tra cromosomi omologhi. Secondo la teoria della genetica detta chiasmatipia, il c. corrisponde ai punti in cui si è verificato uno scambio, il crossing over di regioni cromosomiche, con conseguente ricombinazione di geni.
Figura retorica consistente nell’accostamento di due membri concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano disposti nell’ordine inverso a quelli del primo (posizione incrociata), così da interrompere il parallelismo sintattico (io solo combatterò, procomberò sol io, Leopardi).