Strumento musicale a corde, costituito da una cassa a forma di 8 e da un manico alle cui estremità si attaccano più corde (di solito 6) che il suonatore mette in vibrazione con le dita o con il plettro (fig. A). Di origine araba, la c. ha avuto larga fortuna nei paesi latini (Spagna), dove sono fioriti in gran numero virtuosi e compositori. Delle possibilità offerte dalla c. hanno dato evidente prova gli strumentisti che l’hanno introdotta nelle sale da concerto, in particolare A. Segovia, che, oltre a eseguire brani già scritti per c. e a sollecitare i compositori suoi contemporanei, ha ampliato il repertorio dello strumento attraverso trascrizioni. Nella musica popolare è diffusa la c. battente, con cavigliera con bischeri posteriori e cinque corde doppie da suonare col plettro. Nella musica leggera, nel rock, è molto usata la c. elettrica (fig. B), nella quale le vibrazioni delle corde sono raccolte da un microfono collegato a un amplificatore (provvisto di circuiti per ottenere effetti speciali, quali il tremolo) che alimenta uno o più altoparlanti.