ANGUILLAIA, Ciacco dell'
Rimatore fiorentino del secolo XIII, di cui mancano notizie biografiche, giacché è dubbio che si riferiscano a lui due documenti del 1264 e 1298, in cui ricorre sì il nome di Ciacco, ma senza la determinazione "dell'Anguillaia". È probabile che sia da identificarsi col personaggio dello stesso nome ricordato nell'Inferno dantesco (c. VI) e in una novella del Boccaccio (Decam., IX, 8). Una sola poesia va col suo nome e un'altra può essergli attribuita, tutte e due contrasti ispirati a motivi popolareschi: v. Il libro de varie romanze volgare (Cod. Vat. 3793) a cura di F. Egidi e di altri, Roma, Soc. Filol. Romana, nn. CCLXI e CCLXVI.
Bibl.: G. Bertoni, Il Duecento, Milano 1911, p. 270; M. Scherillo, Il "Ciacco" della Divina Commedia, in Nuova Antologia, 1° agosto 1901; R. Ortiz, Sulle Poesie CCLXI-CCLXVI del codice vaticano 3793 attribuite a Ciacco dell'Anguillara, in Flegrea, 20 giugno 1900; I. Del Lungo, I contrasti fiorentini di Ciacco, in Raccolta di Studi critici dedicati a A. D'Ancona, Firenze 1901; P. Savj-Lopez, La villanella di Ciacco, in Miscellanea di Studi critici in onore di A. Graf, Bergamo 1903 (cfr. M. Pelaez, in Krit. Jahresb. del Vollmöller, VIII, ii, p. 82).