Scrittore (Parigi 1707 - ivi 1777), figlio di Prosper, detto Crébillon fils. Fu autore di racconti e romanzi licenziosi che ebbero molto successo, come L'Écumoire (1733), Le Sopha (1745), ma che, per le loro audacie politiche e morali, condussero C. in prigione e in esilio, anche se per brevi periodi. Con uno stile sempre elegante, e con garbata disinvoltura, scrisse altri racconti dialogati: La nuit et le moment (1755) e Les hasards du coin du feu (1763). Ma la sua opera maggiore è Les égarements du coeur et de l'esprit (1736-38), che per la finezza psicologica, e per la stessa concezione nuova del romanzo, espressa nella interessante "préface", apre la via al romanzo moderno. Il suo passato avventuroso e il carattere della sua produzione letteraria non gl'impedirono di divenire, nel 1759, "censore reale", carica che era stata già ricoperta dal padre.