Nome di varie regine e principesse della dinastia macedone o delle varie dinastie ellenistiche: 1. Ultima moglie di Filippo II di Macedonia, costretta a uccidersi, dopo la morte di lui, da Olimpiade, precedente moglie di Filippo II. 2. Figlia di Filippo II e di Olimpiade, sposò lo zio materno Alessandro re d'Epiro (336 a. C.). Rimasta dopo varie vicende vedova e, al tempo stesso, unica erede legittima del regno di Macedonia, fu chiesta in sposa da molti che ambivano alla successione di Alessandro Magno. Quando però si decise a sposare Tolomeo, fu fatta uccidere da Antigono (309). 3. C. I Sira, figlia di Antioco III, sposò nel 194-93 a. C. Tolomeo V, alla cui morte (181) esercitò la reggenza per il figlio Tolomeo VI seguendo un indirizzo favorevole ai Romani; morì nel 173. 4. C. II, figlia della precedente, prima sposa del fratello Tolomeo VI (173 a. C.), poi dell'altro fratello Tolomeo VIII (144) col quale visse in continuo contrasto. Morì nel 115 circa. 5. C. Thea, figlia della precedente, moglie di Alessandro Bala verso il 150 a. C., poi di Demetrio II Nicatore, poi di Antioco VII Sidete. Fu assassinata dal figlio Antioco VIII (121). È da distinguere dalla sorella minore omonima che andò sposa allo zio Tolomeo VIII. 6. C. Trifena, figlia di Tolomeo VIII e di Cleopatra II, sorella di C. Thea: sposò Antioco VIII nel 124 a. C. e fu uccisa nel 113. È da distinguere da due omonime: una (C. V Trifena) figlia di Tolomeo IX e sposa del fratello di Tolomeo XII; l'altra (C. VI Trifena) figlia di C. V Trifena e di Tolomeo XII e sorella di C. VII Filopatore. 7. C. Berenice III, figlia di Tolomeo IX e moglie dello zio Tolomeo X. Fu a lungo in esilio col marito; dopo la morte di lui (88 a. C.), regina assieme al padre tornato anch'esso dall'esilio e, morto anche questi (80), per alcuni mesi sola sovrana. 8. C. Selene, figlia di Tolomeo VIII, sposò successivamente Tolomeo IX (115 a. C.), Antioco VIII di Siria (104), Antioco IX (96), Antioco X (95). Assediata da Tigrane in Tolemaide, fu fatta prigioniera e uccisa (69). È da distinguere da un'altra C. Selene, figlia di M. Antonio e di Cleopatra VII, che andò sposa (20 a. C.) a Giuba II di Numidia, dal quale ebbe Tolomeo, re di Mauretania (v.). 9. C. VII Filopatore, figlia (n. 69 a. C.) di Tolomeo XII, dal quale fu per testamento associata al fratello Tolomeo XIII nel regno (51). Costretta dapprima a fuggire da Alessandria per l'ostilità dei ministri, riuscì ad entrare nelle grazie di Cesare che la associò nel potere all'altro fratello Tolomeo XIV (47); dalla relazione con Cesare, C. ebbe un figlio, chiamato Cesarione dagli Alessandrini (47). Seguì poi l'amante a Roma donde tornò in Alessandria alla morte di lui (44); dopo Filippi, C. si avvicinò ad Antonio cercando di farne strumento per le proprie ambizioni talché sembrò che i due mirassero a ricostruire una monarchia orientale in opposizione a Roma. Ma nello scontro navale di Azio (31) naufragò, con la vittoria di Ottaviano, il sogno antiromano di C. che, visto vano ogni tentativo di trarre dalla sua il vincitore, si diede la morte facendosi forse mordere da un aspide. ▭ La figura di quest'ultima C. ha fornito ispirazione a innumerevoli opere letterarie e artistiche. Fra le prime, la tragedia di W. Shakespeare, Antony and Cleopatra (1607 circa), e quelle di É. Jodelle, Cléopâtre captive (1552) e di Fr. Rojas Zorrilla, Los áspides de Cleopatra: il romanzo di cappa e spada Cléopatre (12 voll., 1647-58) di G. de Costes de la Calprenède; l'omonima tragedia di V. Alfieri (1775); la lunga novella Une nuit de Cléopatre (1845), di Th. Gautier; il poema drammatico Cleopatra (1878) di P. Cossa; la commedia Caesar and Cleopatra di G. B. Shaw (1899); e infine, la tragedia Cleopatra di N. Iorga (1928). La figura di C. ha anche parte notevole nel romanzo The ides of March di Th. Wilder (1950). Nelle arti figurative, dal sec. 16°, è diffuso in partic. il tema della morte di C. (opere di Bronzino, G. Reni, Guercino, ecc.). Nel campo musicale sono da ricordare la Cleopatra di D. Cimarosa (1790); l'oratorio omonimo di H. Berlioz (1835); gli intermezzi sinfonici di L. Mancinelli (1877) per la Cleopatra di P. Cossa; l'opera di V. Massé, Une nuit de Cléopâtre (1885), su libretto di J. Barbier desunto dalla novella del Gautier e quella di J. Massenet Cléopâtre, rappresentata a Montecarlo nel 1914.