CLOTARIO I
. Re franco dell'età merovingica. Figlio di Clodoveo, ereditò nel 511, con i fratelli Teodorico, Clodomiro e Childeperto, un quarto del regno paterno, e precisamente la regione attorno a Soissons, che fu sua capitale. Avido di potere, ricorse all'omicidio per avere tutta l'eredità di Clodoveo. Morto Clodomiro, che dominava nella regione di Orléans (524), insieme col fratello Childeperto ne uccise i figli e ne usurpò parte delle terre; nel 555 si estingueva anche la discendenza del fratello Teodorico; nel 558, infine, moriva anche l'ultimo fratello, Childeperto. Tutta l'eredità di Clodoveo era riunita così nelle mani di C.; eredità che egli, insieme con i fratelli, aveva saputo allargare negli anni precedenti. Infatti, nel 523, con Clodomiro e Childeperto, invase la Burgundia e ne fece prigioniero il re; undici anni più tardi (534) anche quel regno andava diviso fra i discendenti di Clodoveo. Nel 531, col fratello Teodorico, invadeva il paese dei Turingi. Poco dopo costringeva a provvisorio tributo anche i Sassoni; nel 533 col fratello Childeperto invadeva la Spagna visigotica settentrionale, prendeva Pamplona, assediava Saragozza, ma doveva poi ritirarsi; nel 536, approfittando della situazione critica degli Ostrogoti, impegnati con i Bizantini, si faceva cedere la Provenza e, tenendo a bada i contendenti con vane promesse, carpiva anche parte della Liguria, dell'Emilia, della Venezia. L'antica Gallia, tranne la Settimania, era così unita sotto il suo potere (558-561). Il figlio Chramno gli si ribellò e fuggì presso il conte di Bretagna; il padre lo sconfisse, lo fece chiudere con moglie e figli in una capanna e perire tra le fiamme. C. morì a Compiègne nel 561, e fu sepolto nel monastero di S. Medardo a Soissons, da lui stesso fondato.
Bibl.: L. Schmidt, Gesch. d. deutschen Stämme bis z. Ausg. d. Völkerwanderung, voll. 2, Berlino 1910-18; G. Kurth, Études franques, voll. 2, Parigi 1919.