Piccolo contenitore atto a conservare oggetti rari e preziosi, generalmente a forma di parallelepipedo con copertura piatta, ricurva, a doppio spiovente o a tronco di cono. Eseguito con materiali diversi (metalli pregiati, smalti, avorio, osso, legno, pietre dure, madreperla), il c. è diffuso in ambito sia orientale sia occidentale per tutto il Medioevo: c. eburneo (Brescia, Museo Cristiano); c. argenteo (Milano, SS. Nazario e Celso); c. a rilievo con gemme e pietre colorate (7°-8° sec., Monza, tesoro della Cattedrale); Franks Casket, in osso di balena, probabilmente proveniente dalla Northumbria (8° sec., Londra, British Museum); c. di Veroli, bizantino con decorazione a rosette (10° sec., Londra, Victoria and Albert Museum), c. con scene di caccia (11° sec., Troyes, tesoro della Cattedrale). Notevoli i c. di stile e tecnica musulmana a figure e rabeschi sottilmente incisi (10°-12° sec., Palermo, Cappella Palatina, Tesoro; Firenze, Museo del Bargello). Nel 12° e nel 13° sec. si diffusero in Italia c. rivestiti di smalti, medaglioni e placchette, opera di artisti francesi, renani e bizantini. Propri del periodo gotico i c. lignei intagliati e dipinti, rivestiti di metalli preziosi sbalzati e di placchette d’avorio e d’osso, fra cui famosi quelli della famiglia degli Embriaci (➔). Nel 15° e nel 16° sec. i c. ripetono le forme e gli stilemi dei cassoni: cassettina Farnese (1548-61, Napoli, Museo Nazionale), in argento dorato, opaline e cristalli di rocca.
Dall’età barocca ai nostri giorni possono essere chiamati c. contenitori di vario tipo che, pur rispecchiando i gusti del tempo nella decorazione, si rifanno nelle forme ai c. antichi.