COLMAR (X, p. 774)
Durante l'ultima fase della seconda Guerra mondiale, il maresc. von Rundstedt concentrò sul finire del 1944, intorno a Colmar, ingenti forze di fanteria e corazzate, per tentare un vasto movimento controffensivo, che avrebbe dovuto costringere le forze alleate a sgomberare Strasburgo ed a ripiegare dietro la cresta dei Vosgi. Il gen. J. de Lattre de Tassigny, comandante la 1a armata francese, decise, di fronte a ciò, di stornare la minaccia avversaria su Strasburgo, attaccando (20 gennaio) la cosiddetta poche di Colmar. Nonostante le non lievi difficoltà, l'attacco si concluse con pieno successo.
Fin dal primo giorno, il 1° corpo d'armata francese, al comando del gen. Bithouart, riuscì a sorprendere l'avversario e ad avanzare di circa cinque chilometri nel settore Thann-Mulhouse; altrettanto fece, il giorno 22, il 2° corpo (gen. de Guémar) in direzione di Colmar e del Reno. La lotta arse per più giorni, furiosissima, ma nella giornata del 27 i Francesi riuscivano alfine a raggiungere il canale di Colmar. Ricevuti, quindi, rinforzi americani, gli Alleati passavano l'anzidetto canale nella giornata del 30 ed accerchiavano la città nelle cui mura essi entravano il mattino del 2 febbraio. Contemporaneamente anche le truppe del settore di Mulhouse riuscivano a sfondare la fronte tedesca ed a sospingersi verso nord. Le forze alleate, quindi, continuavano nella loro avanzata vittoriosa, ed il giorno 5 la congiunzione delle forze avanzanti dal nord con quelle che risalivano da sud poteva dirsi un fatto compiuto; Strasburgo era salva e tutta l'Alsazia, meno la ristretta zona di Wissemburg, poteva dirsi liberata.