Disegnatore francese (Flessinga 1805 - Parigi 1892). Nel 1824 combatté volontario per la libertà della Grecia; fino al 1830 circa militò in Francia, e forse nell'Africa del Nord; nel 1842 era a Londra. Nel 1848 comincò a collaborare con disegni allo Illustrated London News; nel 1854 fu inviato dal giornale in Crimea e poi, nel 1856, in Spagna. Ritornato in Francia, si dedicò a ritrarre con estremo acume aspetti della società parigina del Secondo impero: balli, caffè, teatri, costumi, ma soprattutto belle donne e cavalli (Baudelaire gli dedicò varî articoli nel Figaro, poi raccolti in un ampio, importantissimo studio: C. G.: le peintre de la vie moderne). Autodidatta, G. si formò soprattutto studiando Goya; non pochi dei disegni della maturità rivelano influenze di Delacroix e degli impressionisti, soprattutto di Manet. La sua arte è tuttavia profondamente originale: alla prontezza e alla rapidità del segno, alla tagliente interpretazione della società contemporanea, s'aggiunge un intenso senso pittorico.