Nell’informatica, dispositivo, hardware e/o software, capace di trasformare il formato o il supporto di dati prodotti da una determinata apparecchiatura nel formato o supporto richiesto da un’altra apparecchiatura per il loro successivo utilizzo. In tutte le applicazioni dell’informatica si fa largo uso di c. a causa soprattutto della carenza di standardizzazione di linguaggi di programmazione, dispositivi di elaborazione, sistemi operativi e apparecchiature di trasmissione dei dati prodotti da costruttori diversi o, addirittura, dallo stesso costruttore. Quando ci si riferisce a un c. utilizzato per rendere compatibile l’uscita di un dispositivo con l’entrata di un altro è spesso impiegato il termine interfaccia per sottolineare la natura hardware del dispositivo. Particolare rilevanza nell’elaborazione automatica dei dati e più propriamente nei controlli di processo rivestono i c. analogico-digitali, dispositivi che hanno lo scopo di trasformare segnali analogici provenienti da strumenti di misura o da sensori installati in un’apparecchiatura da tenere sotto controllo, in segnali di forma adatta a essere elaborati da un calcolatore digitale; quest’ultimo invia successivamente in forma digitale i risultati dell’elaborazione a un c. digitale-analogico, il quale trasforma quei dati nella forma analogica adatta a essere trattata dai dispositivi che regolano lo svolgimento del processo.