Figure poste ai lati dello scudo in atto di sostenerlo o in atto di sostenere elmi, corone o cappelli. I s., che fanno parte degli ornamenti esteriori (➔ ornamento) dello stemma, si distinguono in tenenti o figure umane (comprendono anche angeli e sirene), sostegni o figure inanimate (colonne, alberi, bandiere ecc.) e s. propriamente detti, cioè animali (leoni, liocorni, orsi ecc.), in posizione rampante e affrontata o con la testa rivolta, sicuramente i più usati. Di norma i s. sono due, raramente uno solo, e sono per lo più uguali fra loro ma si possono trovare anche diversi, per es. a sinistra dell’arma può essere raffigurato un uomo e a destra una donna oppure un leone e un cervo o, ancora, un cigno e un’aquila. La scelta del s. può essere legata alla memoria di un’impresa illustre compiuta nei campi di battaglia o nei tornei oppure può evocare il cognome della famiglia, cioè essere parlante (per es. gli orsi degli Orsini, i monaci dei Grimaldi di Monaco).
I s. sono molto diffusi nell’araldica gentilizia inglese dove hanno, per lo più, carattere simbolico (figure di marinaio per gli ammiragli, figure di soldato per gli ufficiali ecc.); se lo stemma è caricato da brisura (➔), come un lambello o un crescente, il suo s. può essere caricato dalla stessa figura, oppure rivestito da altre figure dello stemma come gigli, trifogli o code di ermellino. In Inghilterra i s. sono usati dall’alta nobiltà come in Germania dai principi e nobili qualificati. Gli ecclesiastici li usarono frequentemente fino al 16° secolo. Non vi furono regole sul loro uso, tanto è vero che venivano spesso cambiati, come nell’arma di Baviera che ebbe nel corso dei secoli leoni, angeli, vergini ecc., in quella d’Austria, che ebbe angeli, leoni e grifi, e in quasi tutte quelle dei re di Francia, che li sostituirono con il corpo delle imprese prescelte.
I primi s. a essere raffigurati (nel 14° sec.) furono i sostegni: alberi o tronchi a cui venivano appesi gli scudi; nel 15° sec. si diffusero i tenenti, prima le figure dei cavalieri poi quelle degli angeli, in seguito comparvero i s. propriamente detti, cioè gli animali. L’uso ebbe origine dalla consuetudine dei cavalieri, durante i tornei, di farsi portare le lance e gli scudi da valletti travestiti da animali o da figure chimeriche.
Nella tecnologia chimica, materiale poroso e a grande superficie specifica sul quale viene depositata la sostanza avente proprietà catalitiche: si ottiene così un’elevata dispersione dei centri attivi con conseguente formazione di una superficie attiva stabile e di grande estensione (➔ catalisi).
Il s. di una funzione f(x), definita in dominio Ω, è la chiusura del sottoinsieme di Ω costituito da tutti gli x per i quali risulta f(x)≠0. La funzione di s. di un insieme convesso A, è la funzione definita e continua in A che assume il massimo in un punto, detto punto di s., della frontiera di A. Si chiama retta di s. di un insieme convesso A di R2, la retta, contenente almeno un punto di A, che divide il piano in due semipiani, uno dei quali ha intersezione vuota con Ω; analogamente si definisce il piano di s. in R3 e l’iperpiano di s. in Rn.
S. di albero Gli organi delle macchine che sostengono un albero o un asse rotante e lo mantengono in posizione resistendo alle sollecitazioni trasmesse. Schematicamente un s. è costituito da un’incastellatura (di ghisa, acciaio, bronzo ecc.) e da un cuscinetto (➔) a contatto con l’albero; l’incastellatura fa blocco con la macchina o è un elemento separato; a volte il cuscinetto manca. Esistono vari tipi costruttivi di supporto. In base alla direzione della sollecitazione subita, si distinguono s. portanti, in cui le forze sono normali all’asse di rotazione, s. di spinta, o reggispinta (➔), con forze parallele all’asse di rotazione e dirette in un verso solo (s. unilaterali) o in entrambi (s. bilaterali), s. portanti e di spinta, con forze parallele a una direzione qualsiasi, s. di guida, aventi ruolo solo di guida per l’albero nella sua rotazione e sottoposti a sollecitazioni non rilevanti. In base alla disposizione si distinguono s. ritti, fissati a un piano orizzontale, s. pendenti, fissati al soffitto o a travi spesso di tipo oscillante, s. a mensola, fissati a una superficie verticale (spesso una parete). Dal punto di vista costruttivo i s. sono di un solo pezzo (s. monoblocco o s. a occhio, fig. A) o in due pezzi (fig. B), con o senza cuscinetto riportato. I s. sferici realizzano un collegamento sferico tra albero e struttura fissa (➔ perno) mentre i s. oscillanti permettono l’inclinazione dell’asse di rotazione dell’albero per effetto dell’appoggio del cuscinetto sull’incastellatura mediante una coppia sferica (➔ snodo). La superficie di contatto tra cuscinetto e albero viene lubrificata mediante dispositivi posti nell’incastellatura. L’afflusso di lubrificante al cuscinetto avviene per contatto (s. a grasso) o per trascinamento meccanico (s. a olio). Nei casi più gravosi la lubrificazione avviene con circolazione forzata, per cui vi sono un serbatoio per l’olio, una pompa di circolazione, un filtro e condutture per portare l’olio nei punti desiderati.
Il termine s. indica anche dispositivi di sostegno di parti di macchina; il s. antivibrante, costituito per es. da uno strato di materiale elastico interposto tra macchina e suolo o da elementi passivi (di gomma) o attivi (smorzatore; ➔ smorzamento) interposti tra due organi della macchina stessa, impedisce la trasmissione delle vibrazioni.
Sistema di s. L’insieme integrato di entità di sostegno all’attività di un operatore o di un sistema primario. Il sistema di s. logistico assicura il funzionamento di un insieme di apparati (in genere elettronici o meccanici), in base a requisiti assegnati, mediante sistemi di monitoraggio, dispositivi e procedure di manutenzione, sistemi di gestione delle parti di ricambio ecc. (➔ logistica). Il sistema di s. alla progettazione è un insieme integrato di programmi software di ausilio al progettista (➔ CAD), per es. per l’analisi strutturale nell’ingegneria civile e meccanica, la progettazione di superfici in fluidodinamica e gasdinamica (aerei, navi ecc.), la progettazione di circuiti elettronici (di tipo digitale e analogico), il dimensionamento e la predisposizione di sistemi di produzione, il lay-out di impianti, edifici, spazi strutturati ecc. Il sistema di s. alla produzione è un insieme di programmi software di ausilio al responsabile della produzione, utilizzati per es. per realizzare una gestione efficiente dei flussi di parti (➔ produzione). Un sistema di s. alle decisioni (SSD) si realizza in genere per applicazioni specifiche e usa un insieme di modelli omogenei, con efficiente scambio di informazioni tra modello, base dati e interfaccia utente. La base dati può essere integrata da una base di conoscenze in cui si hanno informazioni sulle relazioni tra le grandezze caratterizzanti l’applicazione. SSD sono a volte integrati in sistemi informativi aziendali e, per particolari finalità, assumono nomi quali SSM (sistemi di s. al management), SSG (sistemi di s. alla gestione). I sistemi che supportano decisioni operative, relativamente semplici e frequenti, differiscono da quelli che supportano decisioni strategiche, in genere complesse e non ripetitive: nel primo caso, il sistema deve garantire maggiore affidabilità, velocità e uniformità di comportamento del decisore umano; nel secondo caso, deve fornire, in tempi minori di quelli di una decisione umana, una elaborazione, orientata agli obiettivi, di grandi quantità di informazione.