Termine, derivante dal francese bloc, che a sua volta proviene dal nederlandese blok «tronco abbattuto», che si riferisce a una massa compatta di qualsiasi materia, con significati specifici nelle varie discipline.
In sedimentologia, elemento litoide clastico di diametro compreso tra 25 e 50 cm.
B. vulcanico Frammento di roccia del cratere o del condotto di un vulcano, emesso allo stato solido durante un’attività parossistica di tipo esplosivo. I b., di forma e dimensioni diverse, di massa variabile da pochi kilogrammi a qualche tonnellata, sono costituiti il più delle volte da prodotti di precedenti eruzioni, soprattutto di natura lavica. Non mancano, tuttavia, specie fra i b. di minori dimensioni, frammenti di rocce del substrato (xenoliti) che presentano sempre tracce di metamorfismo termico.
I linguaggi di programmazione si dicono organizzati a b., o dotati di una struttura a b. quando consentono di raggruppare in un b. (eventualmente dotato di un identificatore o etichetta) una sequenza di istruzioni qualsiasi, come per es. nel caso dei linguaggi ALGOL, PL/I, o PASCAL. Un b. può quindi essere considerato, in tali linguaggi, alla stregua di una istruzione elementare, e quindi essere, a sua volta, un elemento di b. di un livello superiore. Concepire un programma come strutturato a b. equivale a ordinare in modo gerarchico le parti e le funzioni del programma stesso. Il programma risulta così espresso in modo più chiaro e organico. Nei linguaggi dotati di una struttura a b., inoltre, viene di solito lasciata al controllo esplicito del programmatore la definizione dell’ambito delle variabili. All’inizio di ogni b. vengono cioè dichiarate le variabili che a esso appartengono e che vengono dette locali rispetto a quel b.; variabili con lo stesso nome dichiarate in b. diversi sono quindi diverse a tutti gli effetti, anche se alcuni linguaggi ammettono l’uso di variabili globali (➔ variabile) che corrispondono allo stesso oggetto o struttura, anche se invocate in b. diversi.
Nel disegno tecnico, in informatica e in teoria dei sistemi, simbolo grafico che negli schemi o diagrammi (appunto detti a blocchi) si usa per indicare un elemento funzionale o una componente strutturale di un sistema (di un impianto, di una macchina ecc.); generalmente ogni b. ha la forma grafica di un rettangolo nel cui interno è posto un simbolo o una didascalia: le connessioni, funzionali e strutturali, tra i b. vengono allora rappresentate da frecce che vanno dal perimetro di un rettangolo a quello di un altro.