Comune della prov. di Cremona (34,6 km2 con 33.595 ab. nel 2008), nella pianura irrigua sulla sponda destra del fiume Serio. Attiva è l’agricoltura (colture foraggere), che alimenta un ricco patrimonio zootecnico (bovini, suini, pollame). L’industria è sviluppata nei settori metalmeccanico, siderurgico, chimico, alimentare, tessile e dell’abbigliamento.
Forse di origine celtica, castello nell’Alto Medioevo, nel corso dell’11° sec. C. passò dai conti di Camisano ai marchesi di Toscana e da questi, nel 1098, al vescovo di Cremona; dopo il 1129 fu costante alleata di Milano, nella lotta contro i Cremonesi; nel 1159 fu distrutta dal Barbarossa. Riedificata nel 1185, fu ceduta dall’imperatore Enrico VI a Cremona; a partire dall’ultimo trentennio del 13° sec. fu sotto i Visconti che la tennero sino alla morte di Gian Galeazzo (1402) e nel 1414 la costituirono in contea per Giorgio Benzoni; morto Filippo Maria (1447) C. si consegnò ai Veneziani, tranne la breve occupazione francese del 1509-12. Durante il regno italico fu incorporata nel dipartimento del Po, e con la Restaurazione (1815) nel Lombardo-Veneto austriaco, con la qualifica (dal 1816) di città regia.