cuore e circolazione del sangue
Una pompa e una rete di tubi per nutrire tutte le cellule del corpo
Le centinaia di miliardi di cellule che formano i vari organi e tessuti devono continuamente ricevere ossigeno e sostanze nutritive, e inoltre smaltire anidride carbonica e altri materiali di scarto. Questo scambio di sostanze avviene per mezzo di una intricata rete di tubi (vene e arterie) in cui scorre un liquido (il sangue) che funge da trasportatore di sostanze. Il cuore è l'organo che, come una pompa, spinge il sangue nelle arterie distribuendolo in tutto il corpo. Dal cuore partono le due arterie più grandi, che poi si diramano divenendo sempre più sottili; il sangue proveniente dalla periferia del corpo ritorna al cuore attraverso due grosse vene collettrici
Quando prendiamo uno spavento o diciamo una grossa bugia o ci fanno arrabbiare, o quando dobbiamo dichiarare il nostro amore, il cuore comincia a battere più forte e più velocemente. È per questo che per secoli si è ritenuto che il cuore fosse la sede dei sentimenti, del coraggio e addirittura dell'intelligenza. Questa credenza ha generato tanti modi di dire che sono ancora in uso. Oggi però sappiamo che il cuore è un muscolo che funge da pompa e serve a far circolare il sangue in tutto il corpo, mentre sentimenti e intelligenza originano in un altro organo, il cervello.
Immaginiamo un tubo flessibile da cui partono altri tubi, ognuno dei quali si suddivide in altri sempre più piccoli, tanto da diventare più sottili di un capello (da cui il nome di capillari). I capillari si riuniscono a formare tubi di diametro sempre maggiore, fino a terminare in un grosso tubo finale. Se versiamo del liquido nel primo tubo, dopo poco il liquido traboccherà senza essere giunto ai capillari. Infatti, restringendosi, i tubi oppongono al passaggio del liquido una sempre maggiore resistenza, per vincere la quale ci vuole una forza, che può essere fornita da una pompa. Se la pompa spinge il liquido con una pressione sufficiente, il liquido riempirà tutti i tubi e alla fine sgorgherà, con una pressione molto bassa, dal grosso tubo finale. Se questo ritorna alla pompa, il liquido potrà essere riutilizzato.
Ora chiamiamo cuore la pompa e sangue il liquido; diamo il nome di arterie ai tubi (detti vasi) che portano il sangue dal cuore alla periferia del corpo, fino ai capillari, e di vene a quelli che riportano il sangue al cuore. Abbiamo così uno schema del sistema circolatorio. O meglio, di metà di esso, perché il cuore è una pompa doppia che alimenta non uno, ma due circoli.
Il cuore è un muscolo, a forma di pera rovesciata, grande circa come un pugno. Al suo interno ci sono quattro cavità, due a sinistra e due a destra (cuore destro e cuore sinistro) separate da una sottile parete. Sia la parte sinistra sia quella destra contengono una cavità più piccola (atrio) posta sopra a una più grande (ventricolo). Una valvola permette al sangue di passare dall'atrio al ventricolo ma non viceversa.
Quando il cuore si contrae il sangue che riempie i ventricoli viene spinto, attraverso altre due valvole, nell'arteria aorta che parte dal ventricolo sinistro e nell'arteria polmonare che parte dal ventricolo destro. Dopo la contrazione il cuore si decontrae e si dilata, e il sangue che arriva attraverso due grosse vene (la vena cava nell'atrio destro e la vena polmonare nel sinistro) riempie gli atri, che a loro volta fanno passare il sangue nei ventricoli attraverso le rispettive valvole.
Il cuore batte (cioè si contrae) circa 70 volte al minuto. Comincia a battere molto prima della nascita e in una persona di 80 anni avrà battuto circa 300 milioni di volte. Si ferma una volta sola e allora finisce la vita, perché il sangue non circola e quindi non porta più ossigeno e sostanze nutritive al cervello e agli altri organi.
Il sistema di vasi, che inizia con l'arteria aorta nel ventricolo sinistro e che, dopo essersi distribuito in tutti gli angoli del corpo, termina con la vena cava nell'atrio destro, viene chiamato grande circolo (v. fig.). Il sangue dell'aorta è rosso vivo ed è ricco di ossigeno. Attraverso la parete sottilissima dei capillari avviene uno scambio di gas tra sangue e cellule: le cellule assumono ossigeno, necessario per la loro vita, e scaricano un gas di scarto, l'anidride carbonica. Il sangue, ora ricco di anidride carbonica e di colore più scuro, arriva all'atrio destro del cuore attraverso la vena cava (che raccoglie il sangue di tutte le altre vene). Anche il cuore riceve la sua dose di ossigeno, attraverso le arterie coronarie.
Dall'atrio destro il sangue scende nel ventricolo destro. Qui inizia il secondo circolo del sangue, che è detto piccolo circolo perché è molto più breve dell'altro. Infatti, dal ventricolo destro parte l'arteria polmonare che, dopo essersi suddivisa, porta il sangue soltanto nei polmoni, dove con la inspirazione arriva aria ricca di ossigeno. Nei capillari polmonari il sangue scarica l'anidride carbonica, che viene espirata, e si carica di ossigeno. Poi si dirige verso l'atrio sinistro del cuore, dove si immette attraverso la vena polmonare. Dall'atrio scende al ventricolo e da qui ricomincia il giro nel grande circolo.
Le pareti delle arterie sono spesse, robuste ed elastiche, perché il cuore spinge in esse il sangue con una forte pressione in modo che raggiunga i vasi capillari più fini. La parete di questi ultimi, invece, è sottilissima, per consentire il passaggio di gas e altre sostanze dal sangue alle cellule e viceversa. Quando il sangue transita nei capillari la sua pressione diminuisce molto e resta bassa nelle vene che lo riportano al cuore. Perciò non serve che le vene abbiano una parete spessa e robusta. Nel corpo umano ci sono in media circa 120.000 km di vasi sanguigni; come dire oltre 200 volte la distanza tra Roma e Milano.
Le malattie del cuore e del sistema circolatorio sono piuttosto frequenti, soprattutto con l'aumentare dell'età. La pressione del sangue può essere troppo alta (ipertensione), col rischio che qualche arteria si rompa; le arterie possono diventare rigide e restringersi (arteriosclerosi); se la parete delle vene perde elasticità esse possono dilatarsi, specialmente nelle gambe (vene varicose); il sangue in certi casi può formare coaguli fino a ostruire un vaso (trombosi) e può succedere che un frammento del coagulo si stacchi e vada a tappare qualche vaso importante (embolia); il cuore può indebolirsi e non riuscire a pompare quantità sufficienti di sangue (insufficienza cardiaca); il battito del cuore può diventare irregolare (aritmia); infine, quando una parte del cuore non riceve più sangue perché si è otturata un'arteria coronaria si verifica un infarto, che nei casi più gravi può essere causa di morte.
Molte espressioni ricordano che un tempo il cuore era ritenuto sede dei sentimenti. Ecco qualche esempio: spezzare il cuore (addolorare), allargare il cuore (confortare), mettersi il cuore in pace (rassegnarsi), senza cuore (crudele), cuore di ghiaccio (insensibile), cuore d'oro (buono), cuore da leone (coraggioso), cuore grande (generoso).
In questo senso il cuore abbonda nella letteratura (ecco alcuni titoli di libri famosi: Cuore di Edmondo De Amicis; Cuore di tenebra di Joseph Conrad; Cuore di cane di Michail A. Bulgakov; Un cuore arido di Carlo Cassola; Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro). Ed è presente nella religione (basti pensare al Sacro Cuore di Gesù), nel cinema (Il cuore altrove di Pupi Avati), in tante canzoni e in un famosissimo logo: I ♥ NY (Io amo New York), poi sfruttato anche in altri loghi come I ♥ YOU (Ti amo) o I ♥ MY DOG (Amo il mio cane).
Per misurare la pressione del sangue nelle arterie (pressione arteriosa) si applica intorno a un braccio una camera d'aria fatta a manicotto e con una pompetta ci si fa entrare aria (v. fig.). Il valore della pressione dell'aria che riesce a bloccare il flusso del sangue nell'arteria del braccio su cui il manicotto preme viene detto pressione massima. Il valore della pressione minima corrisponde, invece, a quello che l'aria ha nel manicotto nel momento in cui inizia a ostacolare il flusso di sangue.
Il valore della pressione minima e di quella massima è misurato da un apposito strumento (manometro) collegato al manicotto.