Termine usato nell’antica Roma per indicare molteplici manifestazioni di volontà di autorità costituite in materia giudiziaria, amministrativa e religiosa. Particolarmente importanti erano i decreta magistratuum (fra cui quelli dei pretori, ordinanze obbligatorie per le parti, emanate durante il processo sulla base della causae cognitio) e i decreta principis, che erano le sentenze dell’imperatore pronunciate in prima o seconda istanza. Nel Medioevo la parola finì per designare anche decisioni di carattere legislativo prese da pontefici romani o da concili e specialmente collezioni di fonti canonistiche.