Cerimonia con la quale si consacra al culto un edificio sacro o si intitola a qualcuno un edificio pubblico. La d. di un tempio era fatta in Roma antica dai magistrati appositamente eletti (duoviri aedi dedicandae), assistiti dal collegio dei pontefici: il pontefice massimo e il magistrato dedicante pronunciavano la formula di d., che è nota da testi epigrafici; seguivano feste, ripetute nell’anniversario della dedicazione.
Il rito cattolico della d., che si era formato nei secoli, è stato semplificato dopo la Seconda guerra mondiale e ancora rielaborato dopo la riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II. Attualmente vige l’Ordo dedicationis ecclesiae et altaris, promulgato nel 1977.
D. del Tempio Festività ebraica ( ḥănukkāh) che si celebra ogni anno (25 del mese di Kislēw, dicembre) per commemorare la riapertura e purificazione del Tempio di Gerusalemme, avvenuta per opera di Giuda Maccabeo (165-164 a.C.).