Produttore cinematografico italiano (Torre Annunziata 1919 - Los Angeles 2010); entrato giovanissimo nel mondo del cinema (come attore e aiuto regista), nel dopoguerra diede inizio a una imponente e significativa carriera di produttore con film come Il bandito (1946) di A. Lattuada e Riso amaro (1949) di G. De Santis. Negli anni Cinquanta, insieme a C. Ponti, oltre che alla produzione di film d'autore (Europa 51, 1952, di R. Rossellini; L'oro di Napoli, 1954, di V. De Sica; La strada, 1954, e Le notti di Cabiria, 1957, di F. Fellini) si dedicò anche a kolossal come Ulisse (1954) di M. Camerini e Guerra e Pace (1956) di K. Vidor: successivamente finanziò da solo La dolce vita (1960) di Fellini e negli anni Settanta, ai primi segni di crisi del cinema italiano, abbandonò i suoi grandi studî di produzione ("Dinocittà"), presso Roma, per trasferirsi negli USA. Qui dette vita a una intensa attività produttiva che, tranne in qualche caso (King Kong, 1976, di J. Guillermin), non ha ottenuto il favore del pubblico, pur trattandosi per lo più di film di autorevoli registi come R. Altman (Buffalo Bill and the indians, 1976), I. Bergman (The serpent's egg, 1977), M. Forman (Ragtime, 1981), D. Lynch (Dune, 1984). Nel 1988 difficoltà finanziarie hanno costretto De L. a dichiarare il fallimento della sua società di produzione. Cavaliere del lavoro (1966), nel corso della sua carriera è stato insignito di numerosi premi, tra cui il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia (2003).