Giurista italiano (Modena 1880 - Padova 1946); prof. di dir. costituzionale a Camerino (1907), poi a Sassari, Macerata, Parma e infine a Padova (1919), dove nel 1938 fu costretto ad abbandonare la cattedra per motivi razziali: fu reintegrato dal 1944, socio corrispondente dei Lincei (1935-38, 1945). Ragionatore limpido e profondo, fu tra i maggiori cultori del diritto pubblico. Tra le opere: Atto complesso, autorizzazione, approvazione (1903); I trattati internazionali nel diritto costituzionale (1906); Il problema delle lacune nell'ordinamento giuridico (1910); Stato e territorio (1924); La Città del Vaticano nella teoria generale dello Stato (1930), in cui analizza il Vaticano come “Stato sui generis” e lo classifica come nuovo tipo di Stato patrimoniale.