doping
Nello sport, doping vuol dire usare sostanze illecite per vincere una gara. Così alcuni atleti mettono a rischio la propria salute e tradiscono lo spirito sportivo. Il fenomeno del doping oggi non riguarda solo i professionisti, ma si è diffuso anche fra i dilettanti e fra gli atleti molto giovani
Pur di arrivare in vetta alla classifica imbrogliano e mettono a rischio la loro salute: sono gli atleti che per una medaglia al collo sono disposti ad abbandonare tutti gli ideali dello sport. L'inganno è il doping, ossia l'assunzione di sostanze che migliorano le prestazioni sportive spingendo il fisico al di là dei suoi limiti, ma che al tempo stesso danneggiano gravemente la salute. Il doping è vietato severamente dai regolamenti sportivi, eppure è molto diffuso. In un rapporto del 2004, è stato stimato che circa il 3% degli atleti faccia uso di sostanze illecite. Altre analisi, più caute, parlano invece dell'1%, che comunque è una percentuale molto elevata. Inoltre, è preoccupante che il doping sia diffuso non soltanto a livello professionistico, ma anche tra molti atleti dilettanti e spesso giovanissimi. I rischi per la salute sono molto alti: la storia del doping è costellata di atleti morti troppo giovani e in circostanze non chiare.
Il primo caso clamoroso di doping risale al 1896, quando il ciclista inglese Arthur Linton morì durante una gara, dopo aver assunto una sostanza che avrebbe dovuto migliorare la sua prestazione. Nel Novecento il fenomeno ha assunto dimensioni così preoccupanti che, nel 1967, il Comitato olimpico internazionale ha istituito una commissione medica per occuparsi del problema. Col tempo, gli organismi di controllo sono stati potenziati, tanto che sempre più spesso gli atleti vengono sottoposti a test per verificare che non abbiano fatto uso di sostanze illecite.
Le sostanze cosiddette dopanti sono suddivise in categorie, a seconda dell'effetto che producono. Gli stimolanti (anfetamine, cocaina, efedrina) eccitano l'attività del sistema nervoso: migliorano le prestazioni perché rendono più attenti e pronti e perché alleviano la stanchezza. Queste sostanze però danno dipendenza e rendono il soggetto nervoso e aggressivo. Inoltre, l'organismo che non sente la fatica si sottopone a sforzi eccessivi pericolosi in particolare per il cuore.
I narcotici (morfina, metadone ed eroina) sono usati per non sentire il dolore nelle gare di lunga durata e nei combattimenti; gli effetti collaterali dipendono dalle quantità assunte. Sono droghe che danno dipendenza e possono provocare difficoltà respiratorie, nausea e vomito, disturbi psichici.
Gli anabolizzanti (testosterone e i suoi derivati) fanno aumentare la massa muscolare ma agiscono anche su altri organi e apparati. Nelle donne, inducono la crescita di peli, baffi e barba, fanno abbassare il tono della voce, rendono la pelle grassa e con l'acne e fanno diminuire il volume del seno. Inoltre alterano anche il ciclo mestruale, che può addirittura cessare del tutto. Gli uomini invece possono diventare calvi, avere un ingrossamento della prostata con difficoltà a urinare e diventare sterili. Inoltre, questi farmaci possono causare alcune malattie del fegato. A volte, per aumentare la massa muscolare sono utilizzati anche farmaci chiamati β2-agonisti, che provocano anomalie nel battito cardiaco.
I diuretici causano la perdita di liquidi attraverso l'urina e sono usati negli sport in cui il peso corporeo è importante per l'inserimento dell'atleta nelle categorie di gara (lotta o pugilato). Provocano disidratazione, danni ai reni, fanno abbassare la pressione e alterano l'equilibrio dei sali nell'organismo, causando anche crampi ai muscoli.
Gli ormoni peptidici comprendono diverse sostanze. L'eritropoietina (detta anche EPO) è la più nota: stimola la produzione di globuli rossi e migliora l'ossigenazione dei tessuti (v. fig.). È usata negli sport che richiedono sforzi prolungati, ma può causare trombosi, danni ai reni e al cuore, dolori muscolari e nausea. L'ormone della crescita viene invece usato per aumentare le dimensioni dei muscoli, ma provoca l'acromegalia, malattia che deforma il volto facendo ingrossare mandibola, naso, orecchie e labbra. Inoltre può favorire il diabete e l'ipertensione e danneggiare il cuore.