Storico e uomo politico (Bourg-en-Bresse 1803 - Parigi 1875). I suoi primi lavori furono la traduzione e l'introduzione delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit di Herder, e scritti sulla Grecia moderna, la Germania e l'Italia. Prof. (dal 1841) al Collège de France, combatté dalla cattedra i gesuiti e l'ultramontanismo, auspicando anche per il cattolicesimo una riforma fondata sull'autonomia della coscienza individuale in linea con la morale protestante. Le sue lezioni furono così sospese dal governo (1848). Democratico convinto, partecipò alla rivoluzione del 1848, e come deputato (1848-49) si oppose alla spedizione contro la Repubblica Romana; esiliato (1852), continuò da Bruxelles l'attività politica e letteraria, per tornare a Parigi al crollo del Secondo Impero; fu quindi deputato di estrema sinistra all'Assemblea nazionale (1871). Ebbe contatti con le correnti patriottiche europee e, per l'Italia, con Berchet, Mazzini, Garibaldi. Scrisse di politica, di letteratura, di storia. Tra le sue opere: Les révolutions d'Italie (1848-51; trad. it. 1849-52); Marnix de Saint-Aldegonde. Philosophie de l'histoire de France (1858); La Révolution (1865; trad. it. 1875); La République (1872; trad. it. 1875); L'esprit nouveau (1875; trad. it. 1877), documento dell'adesione al positivismo del pensiero liberale europeo del sec. 19º. Di Q. sono stati pubblicati dalla vedova molti volumi di memorie e corrispondenza.