Scrittore italiano (Siracusa 1908 - Milano 1966). Autore agli inizi oscillante tra i toni di una memoria proustiana e quelli di un realismo spesso crudo, V. finì per elaborare una forma di racconto fra il reale e il simbolico, dove si avverte l'influsso dei narratori americani e dove una liricità quasi ermetica si accorda con il parlato proprio della rappresentazione oggettiva. Tra i romanzi: Uomini e no (1945), Le donne di Messina (1949), Le città del mondo (postumo, 1969).
Da ragazzo fece l'operaio; si rivelò intorno al 1927, nell'ambiente fiorentino di Solaria; dopo la Liberazione diresse a Milano la rivista Il Politecnico (1945-47), di tendenza comunista; poi, presso l'editore Einaudi, la collezione letteraria I gettoni, che rivelò alcuni scrittori nuovi; infine la collezione Medusa dell'editore Mondadori e, con I. Calvino, i quaderni di letteratura Il menabò. Nei suoi primi racconti (Piccola borghesia, 1931; Il garofano rosso, 1933-35, ma raccolto in vol. nel 1948; Nei Morlacchi - Viaggio in Sardegna, 1936) egli rimase ancora incerto fra i toni di una memoria proustiana e quelli di un realismo spesso crudo e documentario; ma con Conversazione in Sicilia (1941), cominciò a trarre dal mondo dei ricordi mitiche figurazioni della vita dell'uomo e soprattutto del mondo "offeso" dal male e anelante alla libertà degli istinti. E, insieme, cominciò ad attuare una forma di racconto fra il reale e il simbolico, fra la memoria e la fantasia, fra l'intonazione umoresca e il clima tragico, dove ben si avverte l'influsso di quei narratori americani, da Faulkner a Saroyan, di cui egli è stato assiduo traduttore; e dove, appunto, nei modi di una "confessione" cantilenante e iterativa, si accordano spesso le esigenze del racconto puro. Dopo Uomini e no, romanzo ispirato alla Resistenza italiana, nel quale l'immediatezza del contenuto lo portava a estreme crudezze verbali, V. ritrovò in parte questo accordo nel racconto Il Sempione strizza l'occhio al Fréjus (1947), nel romanzo Le donne di Messina e nel racconto La garibaldina (pubbl. con Erica e i suoi fratelli, 1956). Raccolse i suoi scritti critici, letterari e di costume in Diario in pubblico (1957; ed. ampl., post., 1970). Postumi sono stati pubblicati inoltre: Le due tensioni. Appunti per una ideologia della letteratura (a cura di D. Isella, 1967); Nome e lagrime e altri racconti (a cura di R. Rodondi, 1972); la raccolta delle Opere narrative (a cura dello stesso, 2 voll., 1974); e, dall'epistolario: Gli anni del "Politecnico". Lettere 1945-1951 (a cura di C. Minoia, 1977); I libri, la città, il mondo. Lettere 1933-1943 (a cura dello stesso, 1985). A cura di S. Pautasso è apparso il romanzo giovanile inedito Il brigantino del papa (1985).