ELISABETTA regina di Romania, principessa di Wied (nota con lo pseudonimo di Carmen Sylva)
Nata a Monrepos (sul Reno) il 29 dicembre 1843, morta a Bucarest il 2 marzo 1916. Nel 1869 divenne principessa di Romania in seguito al matrimonio col principe Carol I. Svolse da giovane una notevole attività letteraria nella sua lingua materna, che era il tedesco; ma ebbe pur familiari molte letterature straniere, fra le altre l'italiana, e ammirava la Divina Commedia, che faceva commentare pubblicamente nel suo palazzo di Bucarest. Fu anche pittrice e musicista. Nel 1874 perse l'unica sua figlia: cercò conforto al dolore sia nella sua opera letteraria, sia nella nobile attività sociale e culturale: fondazione di asili infantili, per i ciechi, ecc.; di società di beneficenza e della Croce Rossa, per la quale tanto ebbe da fare durante la guerra del 1877; nonché di alcune associazioni atte a sviluppare il gusto del pubblico per i costumi rustici nazionali e per l'industria domestica in generale, promovendo così una vera rinascita dell'artigianato autoctono.
Scrisse moltissimi libri in tedesco, e cioè: liriche (Stürme, 1881; Meine Ruh, 1884; Mein Rhein, 1884; Mein Buch, 1884, ecc.); prosa (Handzeichnungen, 1884; Pelesch-Märchen, 1883, 1887; Pelesch im Dienst, 1884, ecc.); novelle e romanzi (Es klopft, 1887; Ein Gebet, 1882; Astra, 1886; Feldpost, 1886; Rache, ecc.); drammi. In francese pubblicò Pensées d'une Reine (Parigi 1882), mentre numerosi fra questi suoi scritti furono tradotti prima della sua morte in varie lingue straniere e in romeno. La maggior parte della sua produzione letteraria è ispirata sia dal folklore nazionale romeno, sia dalle impressioni da lei riportate, con gli anni, nella sua patria d'adozione.
Di una spiccata eppure non invadente personalità, accanto a quella energica del re Carol I, la regina Elisabetta svolse un'azione quanto mai benefica in favore della Romania, che, dopo molti secoli di tragiche vicende, si svegliava a nuova vita. Poiché, mentre re Carol I tanto s'adoprava per un moderno e definitivo assetto delle pubbliche istituzioni, altrettanto benefica si verificò l'azione di Carmen Sylva nel campo spirituale e culturale, con l'intento di far partecipare alla vita nazionale tutto ciò che di genuinamente fattivo intuiva. Letterariamente, per la sua origine e per la sua indole velata di malinconia, Carmen Sylva entra direttamente a far parte della scuola del secondo romanticismo.
Bibl.: N. v. Stackelberg, Aus C. Sylvas Leben, Heidelberg 1885; M. Schmitz, C. Sylva und ihre Werke, Neuwied 1889; B. Roosevelt, Elisabeth of Roumania, Londra 1891; M. Kremnitz, Carmen Sylva, Lipsia 1903.