Filosofo italiano (Roma 1925 - ivi 2005); prof. all'univ. di Roma, dove insegnò estetica dal 1964 al 1997. Si occupò di estetica e linguistica sotto un profilo filosofico, ponendo in primo piano l'esigenza di un'attenta ricognizione dell'oggetto e dei limiti della semiotica. La sua produzione si caratterizzò per una rielaborazione del pensiero trascendentale in vista di un approfondimento del problema del senso dell'esperienza (prospettiva in cui si collocò anche il suo interesse per M. Heidegger e L. J. Wittgenstein). Suoi scritti principali: La crisi semantica delle arti (1964); Progetto di semiotica (1972); Estetica ed epistemologia. Riflessioni sulla "Critica del Giudizio" (1976); Ricognizione della semiotica (1977); Senso e paradosso (1986); Estetica. Uno sguardo-attraverso (1992); L'arte e l'altro dall'arte. Saggi di estetica e di critica (2003). Da segnalare inoltre la sua riflessione sui rapporti tra filosofia e narrazione, condotta all'interno di quest'ultima (Dissonanzen Quartett. Una storia, 1990).