Patriota e uomo politico (Milano 1829 - Roma 1914). Mazziniano in gioventù, si allontanò da Mazzini in occasione del tentativo insurrezionale del febbr. 1853 a Milano, spostandosi su posizioni moderate. Deputato della Destra (1861), ricoprì la carica di ministro degli Esteri (1863-64), collaborando con M. Minghetti alla preparazione della cosiddetta convenzione di settembre (1864). Di nuovo agli Esteri (1866-67; 1869-76), affrontò i gravi problemi politico-diplomatici connessi alla liberazione di Roma (1870) e alla Legge delle guarentigie (1871), operando poi, sul piano internazionale, per l'avvicinamento dell'Italia agli Imperi Centrali. Lontano da incarichi di governo dopo la caduta della Destra, fu nuovamente ministro degli Esteri dal 1896 al 1898 e poi ancora dal 1899 al 1901; preoccupato in particolare di accompagnare al rispetto della Triplice il miglioramento delle relazioni con la Francia, stabilì i presupposti dell'intesa italo-francese del 1902. Ancora protagonista nel 1906, come primo delegato italiano alla Conferenza di Algeciras, alla conclusione di questa si ritirò definitivamente a vita privata.