Ramo della psichiatria che studia gli aspetti particolari assunti dall’insorgenza, dalla sintomatologia e dal decorso dei disturbi psichici presso i diversi gruppi etnici e sociali, prestando anche attenzione alle concezioni culturali che ne determinano la classificazione e i metodi di cura. La ricchezza delle osservazioni e dei dati raccolti non ha trovato riscontro pratico in ambito clinico e terapeutico, pur permettendo di individuare alcune sindromi peculiari, quali l’amok, il latah e la psicosi windigo.
L’e. si è preoccupata principalmente di definire i concetti di normalità e patologia in rapporto alle caratteristiche storiche, sociali, culturali, economiche e somatologiche dei diversi gruppi etnici studiati (notevoli, in questo senso, gli apporti di R. Bastide, G. Devereux, F. Laplantine), proponendo una concezione della malattia mentale in cui interagiscono significativamente, sia pure in senso patoplastico più che patogeno (cioè modellando e diversificando le sintomatologie), le variabili sociali e culturali, in opposizione all’idea del disturbo psichico biologicamente e universalmente strutturato (in questa direzione i lavori di A.J. Marsella, T. Maretzki, G.M. White).