Anatomo-patologo e clinico italiano (Roma 1847 - ivi 1935). Svolse la sua attività a Roma prima come medico negli ospedali, poi (1881) come prof. di anatomia patologica all'università. Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1908) di cui fu anche vicepresidente (1933); senatore del Regno. Con una vasta produzione scientifica portò rilevanti contributi a molti argomenti di patologia e di clinica: descrizione dell'artrite tubercolare e di quella luetica, osservazioni sulla glomerulonefrite produttiva e sull'esito in indurimento della polmonite, scoperta del meningococco nel liquor dei meningitici (1884). Particolare risonanza ebbero la scoperta e lo studio completo della degenerazione primaria del corpo calloso nell'alcolismo cronico (malattia di M. e Bignami) e il gruppo di studî sulla malaria, fra i quali primeggiano le ricerche eseguite in collaborazione con A. Celli, che permisero a M. di individuare, descrivendone il ciclo, l'agente etiologico della terzana maligna.