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alcolismo

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Uso patologico di bevande alcoliche con conseguenze mediche e sociali. Dal punto di vista medico si distinguono: a. acuto (intossicazione alcolica), e a. cronico. In quest’ultimo caso, va fatta un’ulteriore specificazione circa le modalità di assunzione, che possono configurare un abuso continuo di alcolici o una vera e propria dipendenza (➔), i cui segni caratteristici sono lo sviluppo di tolleranza (la necessità di assumere una quantità di sostanza maggiore nel tempo per ottenere gli stessi effetti) e di astinenza (la presenza di sintomi generali, psichici e somatici, nel caso di cessazione del consumo). Se il confine tra uso e abuso di alcolici appare sancito più da norme sociali e dai problemi (lavorativi, psicologici e relazionali) provocati dall’assunzione della sostanza, quello tra abuso continuo e dipendenza appare prevalentemente clinico. Sul piano individuale, e in assenza di predisposizioni o malattie che rendano il singolo soggetto particolarmente sensibile all’alcol, si considera non dannoso un consumo giornaliero di 60-70 ml (pari a 48-56 g) di etanolo, quantità contenuta, per es., in 500-600 ml circa di vino a 12 gradi, oppure in 150-175 ml circa di un superalcolico a 40 gradi.

Dopo aver attraversato la mucosa gastrica e intestinale, l’alcol raggiunge il torrente circolatorio, dove per il 90% è metabolizzato nel fegato, che appare anche il principale bersaglio dei danni indotti dal consumo cronico (steatosi, epatite e cirrosi); altre patologie si annoverano a livello gastro-esofageo (esofagite, aumentato rischio di carcinoma esofageo, gastrite, duodenite), e pancreatico (pancreatite acuta e cronica, insufficienza pancreatica); un notevole danno si esplica sul sistema nervoso periferico (neuropatie), sul sistema emopoietico (anemia e piastrinopenia), sul cuore (miocardiopatia, aritmie) sull’apparato muscolo-scheletrico (miopatie, osteporosi) e sul sistema endocrino (ipotrofia testicolare, ginecomastia); particolare rilievo avrebbero la dislipidemia e i processi aterosclerotici, con aumentato rischio di eventi ischemici a livello cerebrale e cardiaco.

A livello del sistema nervoso centrale, l’a. può comportare varie lesioni (encefalopatia di Wernicke, atrofia cerebrale e cerebellare, malattia di Marchiafava-Bignami), con relativi disturbi a carico di coordinazione, memoria, concentrazione e coscienza (fino alla sindrome di Korsakoff). A livello psichiatrico non sono rari demenze, psicosi con allucinazioni e deliri, disturbi dell’umore, del sonno e della sfera sessuale. Va inoltre menzionato il delirium tremens (➔), quadro grave di astinenza alcolica.

Al determinarsi dell’a. concorrono diversi fattori: gli studi epidemiologici hanno chiarito il ruolo delle componenti genetiche nella predisposizione all’a. senza peraltro ridurre il peso tradizionale dei fattori ambientali (sociali e culturali) e psicologici. Sono stati inoltre formulati diversi modelli psicologici che evidenziano, in base alle teorie di riferimento, il ruolo di fattori temperamentali, di modelli di attaccamento/separazione, o di rappresentazioni inconsce.

Per la complessità dei quadri clinici collegati all’a., il trattamento tende a includere aspetti medici generali (prevenzione primaria e secondaria dei danni ai diversi organi) e psicosociali, dato il ruolo notevole che il condizionamento ambientale svolge sugli alcolisti: tra questi si annoverano le comunità terapeutico-riabilitative, gli ambulatori per le tossicodipendenze (in Italia, Ser.T) e i centri di autoaiuto a imitazione degli Alcoholics-Anonymous degli USA. Alcolomania Tendenza all’abuso di bevande alcoliche che provoca dipendenza dall’alcol e susseguenti disturbi transitori del comportamento.

Vedi anche
sistèma cardiovascolare cardiovascolare, sistèma Insieme di organi e vasi preposti alla circolazione del sangue nell'organismo. La circolazione del sangue si esplica in un sistema di vasi chiusi, rappresentati dal cuore, dalle arterie, dai capillari, dalle vene. L'attività automatica del cuore è fattore determinante della circolazione. fisiologia Il ... tossicodipendenza Condizione caratterizzata dall’incoercibile bisogno di far uso continuato di sostanze psicotrope in senso lato, senza alcun riguardo per il danno che ne deriva. A seconda che si faccia uso abitualmente di una sola droga o di più droghe, si parla rispettivamente di monotossicodipendenza e di politossicodipendenza. ... psichiatria Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione nosografica delle singole forme morbose è di difficile realizzazione. Accanto a tale labilità ... concentrazióne concentrazióne chimica Quantità di una sostanza presente in una miscela omogenea o eterogenea riferita a una quantità definita della miscela stessa o di suoi componenti. Nel caso delle soluzioni si può assumere a misura della concentrazione: a) la quantità di soluto in g, presente in 100 g di soluzione ...
Categorie
  • NEUROLOGIA in Medicina
  • PATOLOGIA in Medicina
Tag
  • SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • SISTEMA ENDOCRINO
  • DELIRIUM TREMENS
  • INTOSSICAZIONE
Vocabolario
alcolismo
alcolismo (meno com. alcoolismo) s. m. [der. di alco(o)l]. – L’abuso di bevande alcoliche, soprattutto nei suoi aspetti sociali e medici: le conseguenze, i danni dell’a.; combattere l’alcolismo. Dal punto di vista medico si distinguono:...
alcolista
alcolista (meno com. alcoolista) s. m. e f. [der. di alco(o)l] (pl. m. -i). – Persona dedita all’uso smodato di bevande alcoliche, e che pertanto presenta i segni clinici di compromissione fisica e psichica provocati dall’alcolismo cronico....
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