Nome comune a vari processi infiammatori o degenerativi – acuti o cronici – dello stomaco. Si distinguono tre gruppi di g.: erosive ed emorragiche, croniche aspecifiche, specifiche. Le g. erosive ed emorragiche sono di solito diagnosticate endoscopicamente in pazienti che presentano un sanguinamento gastrointestinale. Le forme erosive presentano più lesioni superficiali della mucosa; quelle emorragiche petecchie o strisce rosse, senza lesioni di continuo della mucosa. I quadri più comuni sono secondari all’abuso cronico di alcol e all’assunzione di farmaci, quali aspirina e antinfiammatori non steroidei (FANS). Più rare sono le forme secondarie a situazioni di stress, traumi, ustioni, assunzione di sostanze corrosive e corpi estranei, reflusso duodenogastrico. Le g. croniche aspecifiche (o g. non erosive) presentano quadri endoscopici poco correlati con le alterazioni istologiche; possono infatti essere caratterizzate dalla presenza di modesti infiltrati infiammatori superficiali (g. cronica attiva) o da infiltrati che coinvolgono le ghiandole, che rimangono essenzialmente integre, o da forme atrofiche, con perdita delle ghiandole e frequente comparsa di metaplasia intestinale (sostituzione dell’epitelio gastrico con altro simile a quello intestinale). La più diffusa forma di g. cronica non erosiva è quella dovuta alla presenza di Helicobacter pylori, che coinvolge particolarmente la zona antrale; quadri di gastropatia reattiva sono quelli secondari a interventi chirurgici sullo stomaco, alla presenza di malattie autoimmuni, ad anemia perniciosa e a carcinoma gastrico. Nell’anziano è frequente una diffusa g. atrofica. Le g. specifiche comprendono un insieme eterogeneo di alterazioni infiammatorie dello stomaco che si verificano secondariamente a infezioni batteriche (tubercolosi, sifilide), virali (Cytomegalovirus, Herpesvirus) e micotiche (candidosi) o a malattie parassitarie o di altri organi (morbo di Crohn, sarcoidosi).