In patologia medica, condizione morbosa contrassegnata da incapacità di un organo (cuore, vasi, reni ecc.) o di una sua parte (valvole cardiache, corteccia surrenale ecc.) a espletare integralmente le proprie funzioni e ad adeguarle a un’eventuale, maggiore richiesta dell’organismo.
I. arteriosa periferica Ogni condizione morbosa caratterizzata da un deficitario apporto di sangue arterioso in un determinato distretto corporeo connesso ad alterazioni strutturali delle arterie (arteriti, arterosclerosi avanzata ecc.), a spasmi, od occlusione (trombosi, embolia, compressioni estrinseche). La sintomatologia che ne deriva è diversa a seconda del distretto corporeo interessato: tipica e relativamente frequente è quella che caratterizza l’i. arteriosa degli arti inferiori e che si manifesta con la claudicazione intermittente.
In psichiatria, i. mentale è la condizione dovuta all’incompleto sviluppo delle facoltà intellettive nei loro aspetti specifici e pratici. I metodi di misurazione delle facoltà intellettive, come la stessa valutazione del quoziente (➔) intellettuale, sono diversi a seconda che si tratti di fanciulli oppure di adulti, perché, mentre nei primi le facoltà intellettive subiscono un progressivo sviluppo, nei secondi non solo lo sviluppo si arresta ma subentra un processo di deteriorazione. Per le i. mentali gravi ➔ oligofrenia.
In psicologia, il sentimento di i. è di frequente riscontro nei depressi, soprattutto sotto forma di senso di i. prestazionale, a volte chiaramente legato a motivi di autopunizione inconsci, a volte nettamente dipendente dalla diminuizione del ‘tono vitale’.