Matematico francese (Bourg-la-Reine 1811 - Parigi 1832); ancora studente, pubblicò lavori fondamentali sulle frazioni continue e su nuovi insiemi numerici (campi di G.) e presentò all'Accademia delle scienze di Parigi geniali lavori sulla risolubilità per radicali delle equazioni algebriche, lavori che non vennero compresi e furono rifiutati o cestinati. Entrato (1830) alla scuola Normale, ne fu espulso per avere partecipato alla rivoluzione del luglio 1830. Datosi alla vita politica fu tra i più ferventi repubblicani; arrestato, fu condannato al carcere. Morì in seguito a una ferita riportata in duello. In una lettera, scritta la vigilia del duello e indirizzata all'amico A. Chevalier, il G. invocava il giudizio dei due più famosi matematici della sua epoca, K. G. Jacobi e K. F. Gauss, sulla sua opera di matematico. Lo Chevalier pubblicò la lettera, ma i lavori del G. rimasero pressoché sconosciuti fino al 1846, quando J. Liouville li pubblicò sul suo Journal.