Nella gnoseologia, il criterio della verità intermedio tra quello oggettivistico dell’adeguazione dell’intelletto al reale e quello soggettivistico della certezza: l’e. tende perciò a persuadere della verità di un contenuto conoscitivo solo in forza della sua chiarezza e della sua coerenza. All’e. come criterio di verità ricorre Epicuro che parla di una ἐνάργεια, un’e. immediata posseduta dai fenomeni. Il pensiero filosofico torna all’e. ogni qualvolta si ripropongono le difficoltà implicite in ogni logica oggettivistica: s. Tommaso e tutto la scolastica fanno dell’e. il criterio universale della certezza di cui essa è condizione necessaria e sufficiente; Cartesio, che pure aveva superato la critica scettica intorno al criterio della verità sul piano della conoscenza di sé, fece ricorso, nei riguardi delle conoscenze oggettive, al criterio dell’e. delle idee chiare e distinte.