Vacchi, Fabio. – Compositore italiano (n. Bologna 1949). Dopo gli studi al Conservatorio di Bologna si è affermato con Les soupirs de Geneviève per 11 archi solisti (1976). Membro dell’Accademia filarmonica bolognese e dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, composer in residence al Petruzzelli di Bari (2011-18), quindi a Milano, della copiosa produzione strumentale ricordiamo il ciclo di brani cameristici Luoghi immaginari (1987-92), la cantata Sacer Sanctus (1997, su testo di G. Pontiggia), Notturno concertante (1994), Tre Veglie (2000), En Vinternatt (2001), Memoria italiana (2003), Veglia in canto, per violino e orchestra (2003), Quartetto n. 3 (2003), Irini, Esselam, Shalom, per voce recitante, violino e grande orchestra (2004, su testi curati da M. Ovadia) e Quartetto n. 6 (2021). Di grande rilevanza la produzione per il teatro: Girotondo (1982, da Schnitzler), Il Viaggio (1990, libretto di T. Guerra); La Station thermale (1993, da C. Goldoni); Faust, un poema coreografico (1995); il balletto Dionysos (1998); Les oiseaux de passage (1998); La burla universale (2001, libretto di F. Marcoaldi); Il letto della storia (2003, libretto di F. Marcoaldi); La madre del mostro (2007, libretto di M. Serra); Lo specchio magico (2016, testo di A. Nove); Jeanne Dark (2021, da Voltaire). L’artista ha composto le colonne sonore di film di E. Olmi Il mestiere delle armi (2001, premio David di Donatello per la colonna sonora; I cento chiodi, 2005) e P. Chereau (Gabrielle, 2005). Della sua produzione sinfonica occorre inoltre citare L'usgnol in vatta a un fil (1990), Dai Calanchi di Sabbiuno (1997), Voci di notte (2006), Vencidos (2016) e Beethoven e la primavera ritrovata (2020). Premio Feltrinelli per la composizione musicale 2023.