Aspetto localizzato di una fitocenosi, dovuto a piccole differenze nella composizione floristica, dipendenti da diversità dell’illuminazione, dell’umidità del suolo o da eventi casuali. Con f. si indicano anche le differenze puramente accidentali e non ereditarie intercedenti fra singoli individui o fra varie parti ripetute (foglie) di un medesimo individuo.
Per l’uso del termine nella petrografia delle rocce metamorfiche e sedimentarie ➔ faccia.
In semeiotica, l’aspetto fisionomico caratteristico di certe malattie o sindromi morbose ( f. febrilis: arrossamento delle guance e lucentezza degli occhi; f. hectica, nella tisi, volto pallido con pomelli arrossati; f. hippocratica o peritonitica, nella peritonite: naso affilato, occhi incavati, colorito plumbeo o livido, orecchie cianotiche; f. tetanica, volto atteggiato a riso sardonico; f. parkinsoniana, impoverimento del gioco mimico; f. basedowiana, esoftalmo, particolare lucentezza degli occhi, espressione di persona trepida).
Nel bambino più di frequente si osservano: la f. tossica, nel lattante con gravi disturbi intestinali: colorito pallido o grigio-cenere, naso affilato, occhi incavati, gote flaccide, sguardo fisso; la f. adenoidea, cute pallida, naso a lama di coltello, bocca semiaperta, sguardo poco espressivo; la f. mixedematosa, testa grande, faccia a luna piena, con fronte bassa, palpebre infiltrate, naso camuso, gote tumide, pallide, labbra spesse e cadenti, lingua protrusa, salivazione esterna continua.
F. culturale L’insieme dei caratteri tipici di una civiltà in un determinato momento del suo sviluppo.