Fārs (o Farsistàn) Provincia dell’Iran meridionale (121.825 km2 con 4.336.878 ab. nel 2006): abbraccia parte della costa orientale del Golfo Persico e si spinge fino ai grandi bacini chiusi del Kirmān. All’interno comprende catene che si elevano fin quasi a toccare i 4000 m. I pochi corsi d’acqua sono sfruttati per l’irrigazione. Il clima, caldissimo e umido lungo le coste, si fa più temperato verso l’interno. Le zone pianeggianti concentrano le colture e, dove l’irrigazione non è possibile, una fiorente pastorizia. La popolazione è di pura origine iranica. Il centro costiero più importante è Bandar-e Bushehr, mentre tra quelli dell’interno il principale è Shīrāz che ne è il capoluogo.
Nella città di Bishapur, oltre agli scavi riguardanti il periodo preislamico, sono stati indagati monumenti relativi ai periodi sasanide e omayyade (edificio D; edifici della zona nord); gli esemplari meglio conservati risalgono al tardo 11°-inizio 12° secolo. La prima città islamica di Istakhr, a E di quella sasanide, ha una pianta quadrata e segue l’orientamento della grande moschea, edificata forse sotto il governatore Ziyad ibn Abihi (659-662), utilizzando colonne achemenidi. La città era occupata nel quadrante sud-ovest dalla moschea, dal bazar e dal palazzo, mentre gli altri tre avevano funzioni residenziali. Nel corso del 9° e 10° sec. Istakhr fu un prospero centro urbano: a N della moschea è stata individuata una serie di botteghe del bazar e alcune abitazioni di un complesso residenziale. La regione circostante si avvantaggiò, nel periodo protoislamico (800-1150) di alcune opere di idraulica che favorirono lo sviluppo agricolo, come per es. la diga di Bandamir, voluta dal buyide Adud al-Dawla nel 900 circa.