Regista cinematografico italiano (Rimini 1920 - Roma 1993). Regista tra i più significativi della storia del cinema, che ha attraversato con tratti di indiscutibile ed esemplare leggerezza, grandissimo orchestratore di immagini, di visioni e di ritmi narrativi, si è rivelato maestro nel dare corpo alla passione di sogno che invade lo schermo cinematografico, dove i confini dell'immaginazione vanno a coincidere con quelli della realtà senza tuttavia mai essere condizionati da questa. Premiato con cinque premi Oscar: nel 1957 per La strada (1954), nel 1958 per Le notti di Cabiria (1957), nel 1964 per 8 ¹/² (1963), nel 1976 per Amarcord (1973) e nel 1993 con un Oscar alla carriera.
Dapprima giornalista e disegnatore umoristico, poi sceneggiatore (in collab.: Roma città aperta, 1945; Paisà, 1946; Senza pietà, 1947; In nome della legge, 1949; Il mulino del Po, 1949; Francesco giullare di Dio, 1950; Il cammino della speranza, 1950; Il brigante di Tacca del Lupo, 1952; Europa 51, 1952), esordì nella regia nel 1950 dirigendo, in collab. con A. Lattuada, Luci del varietà. Con Lo sceicco bianco (1952), I vitelloni (1953) e soprattutto La strada (1954) e Il bidone (1955), che gli procurarono un ampio successo internazionale, F. dava un suo originale contributo allo svolgimento del neorealismo; le inedite soluzioni espressive, le suggestioni oniriche e le ossessioni autobiografiche, presenti in questi film, sono il primo annuncio del formarsi di quell'universo immaginario, destinato a diventare proverbiale e inconfondibile, di cui sarebbero stati eloquente testimonianza Le notti di Cabiria (1957), La dolce vita (1959), cronaca insuperata dell'Italia alle soglie degli anni Sessanta, 8 e 1/2 (1963), Giulietta degli spiriti (1965), Fellini Satyricon (1969), I clowns (1970), Roma (1972) e Amarcord (1973), forse l'apogeo dell'autobiografismo felliniano, della sua memoria favolosa e rivelatrice: film nei quali il diffuso e ambiguo erotismo e il gusto del meraviglioso, la persistenza di una quasi ancestrale appartenenza alla provincia e l'attenzione ai cambiamenti della società, l'inclinazione alla satira e la costante riflessione del cinema su sé stesso costituiscono in ugual misura gli elementi di una poetica tra le più coerenti e originali del cinema contemporaneo. Con le opere successive (Il Casanova di Federico Fellini, 1976; Prova d'orchestra, 1979; La città delle donne, 1979; E la nave va, 1983; Ginger e Fred, 1986; Intervista, 1987; La voce della luna, 1990) le allegorie del presente si fanno più angosciate, e si accentua la tendenza del racconto all'apologo e dello stile a un certo manierismo. Nel 2019-2020, nella ricorrenza del centenario della nascita, al regista è stata dedicata la mostra Fellini 100. Genio immortale, allestita presso Castel Sismondo di Rimini. Nel 2021 è stato inaugurato a Rimini il Fellini Museum, articolato su tre siti, Castel Sismondo, Piazza Malatesta e Palazzo del Fulgor, dedicato al regista. Premio Oscar alla carriera nel 1993.
Federico Fellini: il girotondo della vita